Guida alpina cade e muore in parete

TARVISIO. Il 48enne goriziano Carlo Gasparini, alpinista professionista e rocciatore molto conosciuto in tutta la regione e, in particolare, nel Tarvisiano, per la sua attività di guida alpina, ha perso la vita durante un’arrampicata su una parete prospiciente il sentiero Rilke, a Duino. Il suo corpo è stato trovato ieri, poco prima di mezzogiorno. E’ scivolato per diverse decine di metri, lungo un canalone frastagliato. Una superficie, quella della parete del Rilke, che Gasparini conosceva bene visto che lui stesso, come istruttore, aveva aperto una via che utilizzava per i corsi dedicati agli aspiranti rocciatori. Proprio come stava facendo in questi mesi in Val Canale, dove si recava spesso, proprio perchè impegnato ad attrezzare alcune pareti.
A Duino, Gasparini stava effettuando l’arrampicata in solitudine e l’incidente non ha avuto testimoni: stava continuando il lavoro, piazzando gli ancoraggi da usare poi per le arrampicate con gli aspiranti rocciatori. L’ancoraggio sul quale era agganciato è rimasto al suo posto, ma per ragioni ancora da chiarire il pur espertissimo alpinista è scivolato, precipitando per almeno una trentina di metri finendo su un piccolo sentiero secondario, in un punto non visibile dal mare nè dal percorso principale del Rilke. A notarne il corpo, ieri, è stato un gruppo di arrampicatori che si stava apprestando a effettuare il percorso di ascensione sulla parete. L’intervento di recupero è stato molto complesso ed ha visto impegnati anche gli uomini del soccorso alpino e del gruppo speleologico di Trieste.
Il personale dell’elicottero ha avuto notevoli difficoltà a individuare il corpo e per recuperarlo è stato necessario il supporto di un gommone dei vigili del fuoco. Nelle prossime ore potrebbe essere disposta l’autopsia: intanto ieri il medico legale ha effettuato una ricognizione cadaverica esterna. Resta da chiarire quando si sia verificata la caduta fatale: probabilmente sabato pomeriggio o nella prima mattinata di ieri.
Grande appassionato di montagna, Gasparini era un professionista attento e scrupoloso. Guida alpina dal ’93, rocciatore, istruttore di arrampicata, era anche esperto nella pratica dello scialpinismo. Era stato socio fondatore della Scuola di alpinismo e scialpinismo del Fvg e aveva collaborato per anni con la Regione nella prevenzione del rischio valanghe e nella redazione dei bollettini nivometeorologici. Aveva la qualifica di soccorritore e di istruttore in torrentismo e canyoning, pratica che lo vedeva protagonista specialmente nei crepacci d’acqua del Canal del Ferro e di Chiusaforte.
Era molto conosciuto nel Tarvisiano, dove teneva uscite con le scuole e i turisti. Colpito dalla notizia, Michele Martina, del soccorso alpino di Cave del Predil, ha definito l’incidente un rischio che, purtroppo, può succedere anche a chi, come l’amico Carlo, di montagna vive. Da qualche anno, Gasparini risiedeva a Grado. Non era sposato. Lascia una figlia di 8 anni.
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