Gruppo Santarossa oltre la crisi

Fatturato a 140 milioni, margine a +2 milioni e Zanchetta, ex Friulia, nuovo ad

Un bilancio che chiude, a fine 2013, con un fatturato a 140 milioni di euro e, soprattutto, con un «margine importante» passato dai -3 milioni di euro del 2012 ai +2. Come dire che la crisi c’è, che la sofferenza c’è stata, ma anche che il gruppo Santarossa ha saputo reagire. Ora è arrivata la scelta di dare un’impronta ancor più manageriale ad una realtà economico-produttiva importante, chiamando Gianmarco Zanchetta, già direttore generale della Bcc Pordenonese e poi di Friulia, a ricoprire il ruolo di amministratore delegato.

Il Gruppo Santarossa trova le proprie radici in un’impresa artigiana, fondata nel 1963; nel ’72 cambia pelle, dove aver cambiato dimensione, e diventa una Spa estendendo la propria attività dalla produzione di mobili classici a quelli moderni, dalle antine alle cucine, dai bagni al “marine” (arredamento di navi da crociera) e al contract (arredo di hotel e alberghi). Nell’89 si costituisce in Gruppo con 9 unità produttive e logistiche, 470 occupati diretti che salgono a 1.400 con la subfornitura e gli artigiani che collaborano con l’azienda. Oltre il 65% del fatturato varca i confini, ma si sale all’85% se si considera che ogni nave realizzata da Fincantieri batte, poi, un’altra bandiera... La nuova fase del Gruppo è stata presentata nella sede di Unindustria dal presidente Mario Santarossa accompagnato dai figli Massimo e Luisa e dall’ad Gianmarco Zanchetta, dal leader degli industriali pordenonesi Michelangelo Agrusti con il direttore Paolo Candotti, e da Claudio Rossetti della Echo.

«La scelta di investire su un manager di talento - ha esordito Agrusti con un paragone calcistico - mi fa pensare all’Inter di Mourinho... Il Gruppo Santarossa ci dice che dalla crisi si può uscire se non ci si chiude nella solitudine e se c’è un sistema territoriale che ci sostiene». Ricordando Firmino Santarossa, coofondatore con il fratello Mario dell’azienda recentemente scomparso, Agrusti ha definito questa «una nuova fase di sviluppo e di successo» per una delle realtà sicuramente più importanti del distretto del mobile. Poche parole da Mario Santarossa: «Avrei voluto che Fermo, con cui ho creato questo Gruppo con sacrifici e soddisfazioni, fosse qui». «Investiamo in innovazione, lavoriamo in team, siamo parte del territorio» ha dichiarato Massimo Santarossa elencando quei valori immateriali ma distintivi di questa azienda «che sa cambiare e che sta facendo i passi fondamentali per crescere». Infine Zanchetta, che ritorna nel pordenonese, e che assicura il proprio impegno «in un’azienda che ha reagito in maniera forte e che è un modello per questo territorio». Annunciato nell’occasione l’ingresso di Friulia per un’operazione di aumento di capitale finalizzata a sostenere nuovi e importanti investimenti. (e.d.g.)

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