Gru crollò in via Roma 4 anni fa Disastro colposo, 5 indagati

PORCIA. Correva l’8 giugno 2015 quando intorno alle 8.30 di mattina crollò una pesante gru collocata ai margini dello scavo del cantiere per la realizzazione di un immobile residenziale in via dei Serviti a Porcia, in pieno centro. Il colosso di metallo piombò di traverso sul parcheggio pubblico (colpendo un’auto) e su due abitazioni in via Roma, danneggiandole. Nessuno rimase ferito, ma la Procura ha evidenziato nel capo di imputazione che il crollo della gru mise a rischio la pubblica incolumità.
Il pm Maria Grazia Zaina ha chiuso l’indagine e il caso approderà lunedì in udienza preliminare. Sono cinque gli indagati a vario titolo per l’ipotesi di disastro colposo: Paolo e Dario Stefanin, padre e figlio e legali rappresentanti della ditta committente Stefanin costruzioni srl (avvocato Marco Zucchiatti); il geometra Antonio Tieghi nella veste di coordinatore in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori, autore del piano di sicurezza e coordinamento per l’impresa committente (avvocato Gerry Querin); Attilio Lorenzon, legale rappresentante dell’impresa incaricata degli scavi, la Lorenzon f.lli srl (avvocato Antonella Soldati); Valeriano Teso, legale rappresentante della Heraclia snc incaricata della realizzazione dei lavori di costruzione al grezzo (avvocato Riccardo Gusso).
Che cosa provocò la caduta della gru? Secondo la Procura precipitò a causa dello smottamento dello scavo del cantiere e dei manufatti provvisori di contenimento che erano stati collocati a ridosso del basamento della gru. Gli inquirenti hanno ricostruito che lo scavo delle fondazioni era stato realizzato con un angolo di inclinazione maggiore della scarpata rispetto a quello consigliabile.
Poiché le pareti dello scavo avevano subito dei cedimenti, si era deciso di realizzare un’opera provvisoria di contenimento del pendio in corrispondenza della gru. Il 4,5,6 giugno sono stati realizzati tali lavori. L’8 giugno era in programma la costruzione della parte inferiore, ma gli scavi eseguiti per le opere di contenimento, secondo la Procura, hanno smosso il terreno, provocando il cedimento. Il macchinario così si è inclinato. La Procura ha appurato che nessuno ha interpellato il direttore dei lavori strutturali del complesso residenziale né il collaudatore in corso d’opera del complesso edilizio.
Il pm Zaina ha contestato ai ciascuno dei cinque indagati specifiche condotte colpose, per alcuni attive e per altri omissive, dalle quali secondo l’accusa è dipeso il verificarsi dell’evento.
L’impresa Stefanin, peraltro, ha già risarcito all’epoca le due famiglie purliliesi che avevano subito danni all’abitazione a causa del crollo della gru realizzando a proprie spese i lavori di sistemazione nelle loro proprietà. —
I.P.
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