Great complotto, Pordenone divenne punk

Mentre a Londra si scatenavano i Sex Pistols, nella città del Noncello nasceva una corrente musicale piena di energia
Sex Pistols Tour of America 1977- For Merchandise use only-Not for DVD or CD usage
Sex Pistols Tour of America 1977- For Merchandise use only-Not for DVD or CD usage

PORDENONE. Nel 1976 usciva Anarchy in the UK dei Sex Pistols, una delle più influenti punk rock band britanniche. Contemporaneamente anche a Pordenone, piccola cittadina del Nord Est Italia, si stava scrivendo una pagina importante della storia della musica punk, nota con il nome di Great Complotto.

E nello stesso anno la scena pordenonese era particolarmente vivace, sia dal punto di vista culturale che musicale. La base militare di Aviano aveva favorito la circolazione della musica anglosassone e i giovani ne erano affascinati e ad essa si ispirarono per realizzare tuttavia qualcosa di assolutamente nuovo e all’avanguardia.

Pordenone fu per il punk quello che Seattle fu per il grunge. Great Complotto raggruppava giovani, che, pur seguendo l’ondata punk inglese, avevano voglia di essere autonomi, di autorganizzarsi, di autoprodursi.

In Friuli, in quella zona del Friuli,stava scoppiando il boom economico, favorito dall’intraprendenza dei gioventù in campo commerciale e industriale. Il movimento si inserì in questo fermento generale e, nella piena incoscienza, riuscì a creare qualcosa di unico.

Ado Scaini, allora membro dei Tampax, una delle band storiche di Great Complotto, ci spiega la portata di tale rivoluzione.

«Il punk inglese era appena uscito- racconta- ma noi non avevamo alcuna intenzione di copiare quello che stavano facendo a Londra. Eravamo incoscienti, ma certi di voler proporre qualcosa di diverso, eravamo determinati e molto organizzati e volevamo autoproporci e autoprodurci».

Nel 1978 i Tampax si coalizzarono con gli HitlerSS per lo split album che fu poi pubblicato nel 1979 con i pezzi UFO Dictator e Tampax (in the cunt).

«Era un disco fatto in casa - ricorda ancora Ado - e siamo passati alla storia per questo. Tutta Europa parlava di noi. Siamo andati perfino in Inghilterra a venderlo e a distribuirlo. Avevamo un’energia insolita, proprio come quella della nostra città, piena di iniziative e di intraprendenza. Rappresentavamo quel mondo, quel fermento commerciale. Ma abbiamo fatto tutto da soli, senza chiedere nulla a nessuno».

Nell’estate 1979 i Tampax e gli HitlerSS andarono in tournée in Inghilterra. Tennero anche un concerto non autorizzato a Portobello Road e il loro disco fu sequestrato da Scotland Yard, perché contenente riferimenti dubbi sulla verginità della regina.

Nel 1980 Great Complotto entrò in contatto con la scena bolognese. Ne nacque la compilation The Great Complotto, contenente brani dei Mess, Sexy Angels, Fhedolts, Andy Warhol Banana Technicolor, Mind Invaders, Cancer, Musique Mecanique, Tampax, Hitler SS, W.K.W., Little Chemists e Waalt Diisneey Production.

«La compilation fu un’altra scelta innovativa - conclude Ado- e suscitò interesse mondiale. L’esperienza di Great Complotto durò purtroppo pochi anni e non si istituzionalizzò. Ancora oggi, però, Pordenone, mantiene un background innovativo e intraprendente. Nei Mellow Mood ritrovo lo stesso metodo e lo stessa determinazione che avevamo noi».

Gianmaria Accusani, oggi leader dei Sick Tamburo e in passato membro dei Prozac+, entrò a contatto con la corrente a soli quattordici anni.

«Si trattava di un gruppo di ragazzi autorganizzati - ricorda- in cui a ciascuno veniva data una chance, purché avesse delle idee. Sì, si dava molta importanza alla voglia di fare e alle creatività. È stata per me un’esperienza bellissima, perché mi ha consentito di trovare il mio spazio assieme ad altre persone, anche molto più grandi di me. Anche questa è stata una grande innovazione. Avevamo grande forza tutti insieme e non c’erano gelosie e né invidie. Da fuori ci guardavano con stupore. E poi la nostra proposta musicale era senz’altro molto diversa da quella delle altre band in circolazione. Per ascoltare dei dischi andavamo fino a Londra. Certo, non passavamo inosservati, anche per le nostre creste e il nostro look. L’esperienza con Great Complotto mi ha tolto dalla strada, tenuto lontano dalla droga, e spostato i miei interessi verso la musica. Ho poi avuto il coraggio di perseverare e di fare della musica la mia professione».

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