Gramigna infestante e tombe abbandonate: il cimitero nel degrado

Gramigna infestante sulle tombe ai piedi dell’emiciclo e croci di legno abbattute: nel cimitero monumentale di San Odorico, le segnalazioni si accavallano. «Tombe senza dignità – hanno denunciato gli attivisti del Movimento cittadinanza Sacile –. Il degrado nel cimitero urbano va fermato». Chi ha nel cuore i soldati e martiri caduti per la Patria si blocca di fronte al basamento della croce centrale del camposanto: il cemento si sfalda e serve la manutenzione.
«Nel centro del camposanto – hanno aggiunto gli attivisti con l’ex consigliere comunale Gianfranco Zuzzi – chiediamo dignità per tombe e ossario centrale». Qualche mese fa la protesta si era alzata anche dal Pd. «La richiesta al Comune è quella di un intervento immediato per dare decoro all’ultima dimora dei defunti – l’appello del segretario dem Claudio Modolo –. Non esistono morti di serie “B” e va garantita la cura nel cimitero pubblico. Ci troviamo di fronte alla stessa situazione capitata nel 2018: è intollerabile questa immagine del camposanto».
In viale Benvenuto le visite aumentano in autunno, per le celebrazioni dei defunti e nel bilancio provvisorio si contano anche lapidi abbandonate, qualche infiltrazione nei sotterranei. Nella parte antica si notano i marmi e croci corrose o annerite dal tempo, che inghiotte le iscrizioni votive.
La lista delle doglianze si somma ai furtarelli di fiori che sono ciclici. «I lavori pubblici sono importanti – ha valutato Rossana Casadio, portavoce della lista civica Sacile partecipata sostenibile – anche nel cimitero urbano che ha bisogno di una manutenzione prioritaria». Le segnalazioni sono tante. «Il cimitero monumentale è costato sacrifici e impegno alla comunità liventina – ha confermato Casadio –. È un luogo sacro alla memoria e deve essere garantito il decoro».
Il filo diretto con il Comune di Sacile per segnalare i problemi è via web. «Le segnalazioni si possono inoltrare via web – ha indicato Modolo –. Sulla piattaforma del Comune: www.decorourbano.org per sollecitare gli interventi».
I lavori nell’agenda di novembre 2019 sono le prime trenta esumazioni di resti mortali in loculi con le concessioni scadute tre o quattro anni fa, che nessun erede ha aggiornato e che finiranno nell’ossario comune. Il costo del loculo per rinnovare il contratto di 15 anni è di 900 euro: per tante famiglie si tratta di una spesa insostenibile. Nel 2014 il 34% dei resti mortali esumati era finito nell’ossario comune: la crisi dei salari fa “dimenticare” un defunto su tre o capita che gli eredi dei cari estinti siano introvabili all’anagrafe. Le esumazioni del caso aumentano le spese a carico della collettività. –
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