Gradisca, in via Udine anche un mini-casinò

GRADISCA. Altro che limiti al gioco d’azzardo. Nonostante l’ordine del giorno approvato a fine 2011 dall’amministrazione comunale di Gradisca per evitare il proliferare delle sale slot, ecco spuntare un nuovo mini-casinò in via Udine. La sede è l’ex mobilificio a due passi dalla gelateria Al Pascià e conta ben 29 fra slot machine e Vlt (acronimo che indica le videolottery), con ampio spazio riservato ai fumatori e orario no-stop dalle 8 alle 4 del mattino successivo. Si chiama Admiral club la sala giochi, facente capo alla srl vicentina Adria Game, partner della Novomatic Group of Companies di Vienna, leader in Europa per le realizzazioni e gestione di sale giochi e sale scommesse in tutto il mondo. All’interno troviamo un anche bar, l’ambiente è elegante e discreto: faretti led multicolor, grandi tende per garantire ai giocatori una certa privacy dall’esterno. Le regole sono ferree: entra solo chi gioca ed è maggiorenne, vietato sostare dietro i giocatori, telefonare al cellulare mentre si sta giocando, effettuare foto o riprese. Le vincite sopra i mille euro non possono essere pagate in contanti.
La sfida, dunque, è lanciata. Alla perdurante crisi economica, ma anche all’amministrazione comunale, costretta un anno fa a mettere una “pezza” a livello d’immagine contro un fenomeno che giova poco a una cittadina che ha sempre fatto vanto della sua vocazione emporiale, con boutique di livello, negozi di fine artigianato ed eleganti caffè all’aperto. Dopo l’apertura della sala scommesse di via Battisti (attualmente chiusa per un contenzioso in atto fra il gestore e il colosso inglese Stanleybet) e la trasformazione dell’ex ristorante Al Commercio in una sala slot, il consiglio comunale ha approvato un testo che impegna la giunta a compiere «azioni di sensibilizzazione della cittadinanza, in particolar modo rivolte ai giovani, in merito alla pericolosità dell’abuso dei giochi che consentono vincite in denaro», e a portare il fenomeno «all’attenzione del consiglio delle autonomie locali al fine di sollecitare interventi normativi della Regione in materia e a valutare la possibilità di adottare un apposito regolamento comunale per disciplinare l’apertura e l’esercizio delle sale giochi, in modo da tutelare dalle implicazioni negative del gioco, anche se lecito, le fasce più deboli della popolazione».
Giuseppe Pisano
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