Gradisca, cinefili “orfani”: chiude l’ultima videoteca
GRADISCA
Da “Rambo III” a “Avatar”. Dopo aver attraversato più di vent’anni di storia del cinema contemporaneo, ha chiuso i battenti Video7, l’ultimo videonoleggio rimasto sul territorio gradiscano, di gran lunga il più longevo. Per il titolare della videoteca di borgo Santa Maria Maddalena, Riccardo Maruccio De Marco, è arrivata l’ora della pensione, i gradiscani amanti dell’home video devono cercarsi un’altra videoteca, oppure trovare un’alternativa. Citando un altro titolo di culto, potremmo dire che Maruccio De Marco ha colto “L’attimo fuggente”: come per certi mestieri antichi ormai in disuso, l’attività di videonoleggio, per stessa ammissione dell’ex titolare di Video7, ha poco futuro.
La concorrenza ormai è agguerrita, i modi per vedere un film sono numerosi, e in alcuni casi non si spende un euro ricorrendo alla “pirateria”: c’è chi si affida al download o alla visione in streaming su internet, chi masterizza, ma l’offerta si è ampliata anche con la pay-tv. Video7, a ogni modo, può dire di aver vissuto tutti i passaggi chiave dell’evoluzione nel mercato dell’home-video. Aperto nel 1988 nell’era del vhs, ha aperto la strada ad altri videonoleggi che a Gradisca hanno avuto poca fortuna.
Nel ’94 la prima svolta, con l’introduzione del videobank e la comodità del noleggio 24 ore su 24. All’inizio del nuovo millennio arriva il dvd, e dopo un periodo di difficile (e costosa, per i videonoleggi) convivenza, Video7 manda in pensione il vhs con una promozione: a chi caricava una somma importante sulla tessera, veniva regalato un lettore dvd. «Eppure nel 2011 c’è ancora qualcuno che guarda i film in vhs – afferma Maruccio De Marco – ma noi abbiamo preferito liberarcene. Abbiamo regalato un migliaio di cassette a un’associazione». L’ultima frontiera, nel 2008 è stata il blu-ray, supporto ottico che però non è riuscito a scalzare il dvd. Fra i tanti aneddoti di 23 anni d’attività, meritano una menzione le cause in Tribunale per i film non restituiti: una decina i casi, tutti vinti da Video7. A qualche cliente smemorato lo “scherzo” è costato fino a 2mila euro fra spese processuali, parcella dell’avvocato e risarcimento al negoziante. (g.p.)
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