Goldin e il progetto di casa Cavazzini «Tanti dubbi su costi e visitatori»

Come farà Casa Cavazzini a registrare 80-150 mila presenze al mese? Quanto costerà la mostra che l’amministrazione prevede di organizzare nel 2021? Il consigliere Federico Pirone, già assessore alla Cultura, pone questi quesiti dopo aver letto la delibera della giunta Fontanini che fa proprio lo studio di fattibilità tecnica ed economica redatto dai tecnici indicati dal manager veneto Marco Goldin, interpellato dal Comune nei mesi scorsi. Lo Studio prevede l’adeguamento strutturale del museo per accogliere fino a 80/150 mila persone al mese e motiva l’investimento di 1,2 milioni di euro con la «necessità di accogliere un programma di eventi di importanza internazionale» ricordando che «pregresse esperienze, anche in anni recenti, hanno mostrato come non sia irrealistico prevedere per una singola mostra della durata di 5 mesi un afflusso di visitatori per 300 mila persone o più».
Parte da questi obiettivi l’analisi di Pirone su costi e i ricavi legati alla vendita dei biglietti delle mostre internazionali curate da Goldin tra il 2009 e il 2012, a villa Manin. Mostre che «hanno chiuso con una differenza negativa di quasi 4,3 milioni». Nell’interrogazione vengono menzionate le rassegne dedicate a “L’età di Courbet e Monet” (26 settembre 2009-7 marzo 2010), “Munch e lo spirito del nord” (25 settembre 2010-6 marzo 2011) e “Espressionismo” (24 settembre 2011-4 marzo 2012). La prima ha registrato 120.385 ingressi, la seconda 102.727 e la terza 59.309. «La somma fa 282.421 – scrive il consigliere –, un totale inferiore ai 300 mila ingressi previsti a Casa Cavazzini per 5 mesi».
Altrettanto dettagliata l’analisi sui costi delle tre mostre organizzate tra il 2009 e il 2012 a villa Manin: nel 2010 il costo è risultato pari a 2.678.000 euro, l’anno successivo 2.200.000 euro e nel 2012 la cifra si è attestata a 1.731.000 euro. Gli incassi dalla vendita dei biglietti, invece, è risultata pari a 984.914 nel 2010, 858.008 l’anno seguente e 471.908 nel 2012, «con una differenza negativa – si legge nell’interrogazione – di circa 4.300.000 euro».
A questo punto, Pirone fa notare che «le spese previsionali per l’organizzazione di tutti gli eventi e di tutte le mostre dei Civici musei di Udine», per l’anno in corso, ammontano a 573.264,67 euro, per il prossimo 407.828,70 e per il 2021 lo stanziamento non supera 400 mila euro. Detto tutto ciò, il consigliere d’opposizione vuole sapere dal sindaco e dall’assessore competente «sulla base di quale realtà presuppongono di raggiungere 80/150 mila visitatori al mese a Casa Cavazzini, quanto costerà la mostra che l’amministrazione prevede di inaugurare nell’autunno 2021 e quale sarà il programma delle mostre internazionali dal 2021 al 2023».
Pirone, capogruppo di Progetto Innovare, aggiunge, inoltre, che «la giunta Fontanini, con in testa l’assessore alla Programmazione di Casa Cavazzini, Maurizio Franz, scrive di voler realizzare una mostra internazionale nel 2021 capace di raggiungere fino a 150 mila ingressi al mese. Si tratta di una cifra straordinaria con cui Udine staccherebbe le capitali del turismo italiano, basti pensare che la mostra più visitata in Italia nel 2018 è stata “Dentro Caravaggio” a palazzo Reale a Milano (6,8 milioni di turisti nel 2018) con 404.718 visitatori in 4 mesi». Secondo Pirone si tratta di una duplice questione: «O i numeri e gli annunci vengono dati a caso ma un’amministrazione pubblica non può essere mossa da una tale superficialità e approssimazione, o questa giunta pensa che i friulani abbiano l’anello al naso. Visto il costo esorbitante per le casse comunali delle rassegne organizzate dal curatore Goldin, la giunta ci spieghi come intende finanziare queste mostre internazionali e se saranno sacrificate le altre attività culturali».
Pirone chiede attenzione pure sull’auspicabile adeguamento strutturale di Casa Cavazzini, il museo d’arte moderna e contemporanea progettato dallo studio dell’architetto Gae Aulenti che ha interessato diverse proprietà storiche preesistenti tra le vie Savorgnana e Cavour, acquisite dal Comune negli anni Novanta. —
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