Gli riattaccano il braccio amputato

Un automobilista mutilato dal guardrailin uno scontro sull’A23 è stato sottoposto a un intervento durato sei ore
UDINE.
Un guard-rail dell’autostrada A23, in seguito a un incidente tra la sua auto e un camion, gli trancia l’avambraccio. I medici di Ortopedia dell’ospedale di Udine, coordinati dal primario dal dottor Nicola Collini e dal primario Silvio Demitri, dopo un delicato intervento durato 6 ore, gli reimpiantano l’arto. Lo sfortunato protagonista di questa storia è l’imprenditore Alberto Andreussi, 76 anni, residente a Tricesimo e a capo, da quasi mezzo secolo, della Far, acciaieria di Reana che occupa 270 dipendenti.


Tutto è accaduto in poche ore ieri mattina. Andreussi si era preso una giornata libera dal lavoro ed era partito per andare in montagna. Verso le 7.40, alla guida della sua Lancia Thesis grigia, si era appena immesso sulla A23 dal casello di Udine nord. Per cause in corso di accertamento da parte della polizia stradale di Amaro giunta sul posto per i rilievi, l’auto dell’imprenditore si è scontrata con un autoarticolato che procedeva sulla corsia di sorpasso.


Dopo il primo urto contro il guard rail centrale che separa le corsie dell’autostrada, il mezzo pesante è ripiombato sulla macchina che a sua volta è stata spinta contro un altro guard rail. Quest’ultimo è “entrato” nell’abitacolo, amputando l’avambraccio dell’imprenditore.


Sul posto è giunta subito un’ambulanza del 118 che ha prestato i primi soccorsi all’uomo e lo ha portato in ospedale. In Ortopedia, dopo gli accertamenti clinici, è stato deciso immediatamente l’intervento chirurgico, che è stato molto complesso ed è durato ben 6 ore. L’equipe, coordinata dal dottor Nicola Collini e dal primario Silvio Demitri e con la quale hanno collaborato diversi specialisti, ha ricollegato le ossa del braccio con due placche, i nervi con suture microchirurgiche e tutti i muscoli. I medici si sono poi dedicati alla rivascolarizzazione, collegando arterie e vene che erano state recise. L’operazione è riuscita, ma comunque la prognosi del paziente – che presenta anche un trauma alle vertebre – resterà riservata almeno per una settimana ancora.


Alberto Andreussi, che abita con la moglie a Leonacco di Tricesimo, è al vertice della Far dal 1963, anno in cui fondò l’azienda assieme al fratello e ad altri due soci. Ha due figlie, Olivia che lavora nella Far e Anna, campionessa italiana di rally. Apprensione per le condizioni dell’imprenditore, oltre che tra i suoi familiari, anche in tutto il Rojale, dove la Far è una delle realtà più solide e importanti.


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