Gli ortodossi “traslocano” Convivenza finita alla Santissima
Trasloco, entro Natale, per la comunità romena ortodossa a Pordenone, dalla chiesa della Santissima all’ex tempio mormone in via San Quirino.
L’annuncio è arrivato da alcuni attivisti del gruppo “Una voce”, che celebra le messe cristiane con rito antico latino: da anni vivono i disagi ecumenici di una chiesa condivisa ogni domenica, con tanto di montaggio e smontaggio degli altari separati e disagio per i riti accavallati in calendario, a volte a Pasqua e Natale. Dalla croce e dal culto della Vergine alle icone ortodosse, la Santissima cambia “look” ogni domenica.
La storia dell’altare condiviso, a suo tempo, aveva fatto il giro d’Italia ed erano stati anche notati piccoli danni interni alla struttura, provocati dai continui cambiamenti di assetto.
L’acquisto dell’immobile in via San Quirino è andato in porto con una spesa di 205 mila euro. Ora serviranno altre risorse per adeguare la struttura. La Regione Fvg aveva accreditato ai romeni 100 mila euro per la nuova chiesa ortodossa a Pordenone con l’emendamento nella Finanziaria, a dicembre 2017. Un assegno che doveva essere investito per non perdere il “bonus” regionale. Di qui un mutuo per coprire i costi, garante la chiesa ortodossa in Italia, e la somma di altre risorse frutto della colletta partita nel 2010 per la nuova chiesa.
«Il contributo alla parrocchia ortodossa romena della Nascita di San Giovanni Battista di Pordenone equivale a circa il 25% delle risorse che la comunità di duemila romeni investirà a Pordenone – ha ricordato l’ex consigliere regionale Renzo Liva – per acquisire un immobile da trasformare in luogo di culto e di aggregazione socio-culturale».
I romeni non hanno un tempio dedicato e con padre Octavian Shintee attendevano dal 2010 la formalizzazione della cessione di un’area comunale nella zona industriale sull’asse Pordenone-Oderzo per traslocare l’altare. Nulla di fatto, così il progetto si è spostato in via San Quirino dove i mormoni avevano sede sei anni fa, prima del trasferimento in via Dardago.
«I fedeli romeni che frequentano la chiesa in via San Giuliano sono troppi – era intervenuto lo scorso mese di maggio il parroco di San Marco, monsigonor Otello Quaia –. Abbiamo sollecitato il trasloco: è positivo che adesso abbiano trovato una sede in via San Quirino».
Soddisfazione da tutte le parti in causa, dunque, e utilizzo più consono in vista per un edificio sacro simbolico, a Pordenone. Sui muri esterni è ancora tracciata la tacca col livello raggiunto dall’acqua nella storica alluvione del 1966 e la chiesa è meta di numerose visite. —
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