Gli ex famosi, da Carlo Rubbia a Sergio Cecotti fino a Tommaso Cerno

Dal Marinelli sono passati molti nomi illustri, ma anche lo Stellini non è da meno. Uno su tutti: lo scienziato Ferrari
Udine 28 Novembre 2014 cerno con studenti marinelli Telefoto copyright Petrussi Foto Press TURCO
Udine 28 Novembre 2014 cerno con studenti marinelli Telefoto copyright Petrussi Foto Press TURCO

L’elenco degli studenti illustri non può che cominciare con il premio Nobel Carlo Rubbia, ex studente del Marinelli: «Era una scuola severa», ha più volte ricordato, «ma ricca di insegnanti capaci; un luogo affascinante». Ma anche lo Stellini vanta nomi illustri, su tutti Mauro Ferrari, asso di nanotecnologie e bioingegneria, presidente e amministratore delegato del Houston methodist research institute: «Ho sempre avuto un grande apprezzamento per la cultura e il liceo classico mi ha permesso l’accesso alla letteratura greca e latina. Queste, infatti, sono discipline che danno una grande ricchezza alla persona. Non credo che sia un bene avere una forma mentale monodimensionale», ha detto.

Al Marinelli hanno studiato anche l’ex sindaco di Udine ed ex presidente della Regione Sergio Cecotti, il direttore del Messaggero Veneto Tommaso Cerno e l’attuale preside, Stefano Stefanel: «Avrei pensato di fare tutto nella mia vita tranne il dirigente del Marinelli – scherza –. Ho cominciato le scuole superiori nel 1969 ed è stato un periodo molto felice della mia vita in termini di amicizie strette negli anni della contestazione. A scuola ero uno studente medio che coltivava i propri interessi. Non sono stato un secchione».

Ma qual è la formula magica dell’eccellenza del Marinelli? «Abbiamo una buona base di studenti che sceglie la nostra scuola – risponde il dirigente, Stefano Stefanel –. E poi ci sono gli insegnanti che hanno grande esperienza e sono ben amalgamati. Inoltre nella nostra scuola ci sono ottime condizioni per lavorare». E l’attenzione è puntata non soltanto sui più bravi: «Facciamo grossi investimenti economici anche per il recupero dei ragazzi in difficoltà – sottolinea Stefanel –. Abbiamo una bassissima dispersione: bocciamo poco perché stiamo molto attenti ai segnali di difficoltà. C’è poi lo sviluppo delle eccellenze. Ma abbiamo ancora margini di miglioramento, per esempio concentrandoci sulla matematica dove in generale i nostri ragazzi incontrano qualche difficoltà in più».

Un mix che garantisce alla scuola anche ottimi risultati nelle prove Invalsi, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione. Il Marinelli ha infatti centrato punteggi superiori sia alle medie regionali, sia alle medie del nord est, sia alle medie nazionali.

Nel novero degli stelliniani sono anche il giornalista Bruno Pizzul, Giacomo Rizzolatti, vincitore del Brain prize 2014 e il cugino e biografo di Pasolini, Nico Naldini. L’elisir di eterna giovinezza dello Stellini è «lo Stellini stesso», per dirla con le parole del dirigente, Giuseppe Santoro. «Istituita con decreto napoleonico nel 1807 – ricorda – la scuola ha conservato un impianto di studi rigoroso. Ma i livelli di eccellenza sono legati anche al fatto di essere un liceo classico: un percorso di studi impegnativo e faticoso che fornisce un bagaglio di competenze conoscenze e abilità spendibili in tutti i campi del sapere, perché chi studia al classico può eccellere anche in campo scientifico». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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