Gli diede del “dordul”, assolto dal giudice

«Ma sì, che vuoi che sia, è solo l’ennesima “dordolata”. L’unica differenza è che stavolta l’ha scritta pure su Facebook ed è diventata un caso nazionale. Alla fine sarà costretto a lasciare il partito». Ecco il pensiero della base leghista vicina al capogruppo, pardon ex capogruppo, Luca Dordolo. Uno che nella Lega dei Borghezio e dei Bortolotti è riuscito comunque a ritagliarsi un suo spazio a forza di sparate su extracomunitari e islamici. Tanto che nel Carroccio è stato coniato un neologismo su misura per lui: la “dordolata” appunto. Che nel gergo padano udinese sta proprio per “sparata” o “cavolata”, uno scivolone insomma. E il buon Dordolo, friulano doc e tifosissimo dell’Udinese, ne ha collezionati parecchi.
Nonostante ciò e nonostante le provocazioni al limite del politicamente corretto, è stato però proprio lui a querelare un ambientalista che lo aveva criticato sul web. L’ambientalista è Paolo De Toni che nel sito www.ecologiasociale.org aveva definito “dordul” - termine friulano che letteralmente significa tordo (il volatile) ma che viene utilizzato per dare dell’addormentato a qualcuno - l’ex capogruppo del Carroccio dopo i suoi attacchi al centro sociale. Ma per il giudice del tribunale di Udine non si trattò di diffamazione e De Toni fu assolto.
Tornando alle “dordolate”, quella più discussa risale al maggio 2010 quando vide una donna con il burqa in centro con il marito e un bimbo nel passeggino. La fotografò e chiese l’intervento della Digos salvo poi scoprire che si trattava della moglie di un ingegnere della Danieli, ospite dell’azienda di Buttrio. Dordolo si giustificò spiegando «che con i tempi che corrono non si può mai sapere e in più la donna si stava dirigendo verso il duomo che è un obiettivo sensibile». Dordolo fu poi l’organizzatore della marcia contro il cimitero islamico, «una fiaccolata per difendere la nostra cultura e la nostra storia». E più di recente si trovava insieme al gruppo di tifosi dell’Udinese diretti a Madrid e costretti a scendere dall’aereo per scelta del comandante.
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