Gli ambientalisti: no alla gara sull’Artugna Tavella: «Solo bufale»

L’accusa: «Gravi danni con i pesanti bolidi nel torrente» La replica: «Non conoscono il percorso, corriamo su strade»



L’Italian Baja torna dopo un anno di stop, e con esso alla vigilia torna la polemica sull’opportunità di organizzare una gara motoristica di fuoristrada in ambiente naturale. Oggi è in programma la corsa, in una location diversa da quella consueta, ma gli ambientalisti fanno comunque sentire la loro voce.

«Il Forum delle associazioni ambientaliste del Friuli Vg – che ne raggruppa una decina, tra cui Wwf, Legambiente, Lav e Lipu, ndr – non può rimanere inerte a guardare che dei fuoristrada possano gareggiare in un’area naturale come il torrente Artugna con il benestare e il supporto dei Comuni di Aviano, Polcenigo, Budoia e Fontanafredda. La nota manifestazione motoristica non invade quest’anno l’area magredile, ma appunto il Torrente Artugna. Questa manifestazione – si legge in una nota – pare del tutto fuori contesto, sia per la pandemia in corso, che vede gli studenti costretti in casa, così come molte attività produttive sospese, mentre dei privilegiati potranno liberamente scorrazzare con i loro potenti mezzi, sia perché il torrente Artugna è un luogo delicato, casa di moltissimi animali che saranno messi in pericolo dalla presenza dei fuoristrada».

A loro parere è inaccettabile che «i fuoristrada vengono fatti correre direttamente in un torrente, in luoghi di riproduzione, con pericolo per gli animali di essere schiacciati e di inquinamento, si pensi agli sversamenti di olio e carburante in caso di incidente. Perciò abbiamo chiesto a Prefetto e Regione di sospendere cautelarmente la manifestazione. Da anni – conclude la nota – le associazioni ambientaliste esprimono preoccupazione e si oppongono al passaggio dei mezzi a motore in aree naturalistiche, come ad esempio i sentieri montani e i greti dei fiumi (magredi). Sono necessari maggiori controlli e soprattutto è necessario sfatare la convinzione di alcuni che l’ambiente naturale possa essere fruito senza regole, anche laddove l'ignoranza umana vede solo sassi».

Altrettanto immancabile la risposta dell’organizzatore, Mauro Tavella: «Prima di lanciare accuse e scrivere certe cose – afferma – sarebbe bene conoscere ciò di cui si parla. Dire che si correrà nell’Artugna è una bufala. Abbiamo scelto il torrente come elemento che accomuna i quattro territori comunali coinvolti, ma la gara si svilupperà su strade sterrate di campagna normalmente libere per tutti, biciclette, automobili e soprattutto i pesantissimi trattori che utilizzano gli agricoltori per raggiungere i loro campi. E infatti con loro abbiamo concordato il percorso, prima di chiedere e ottenere l’autorizzazione per la kermesse da parte del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile. Ripeto: mobilità sostenibile».

«Se sono davvero ambientalisti – chiosa Tavella – questi signori comincino a riconsegnare la patente alla Prefettura e si muovano in bici, dimostrino di vivere in classe energetica A. E soprattutto presentino una lista dei danni ambientali provocati dai nostri eventi negli ultimi trent’anni». —

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