Giulio, professione videomaker sale sul palco a scopo benefico

Fa della sua passione una professione, diventando videomaker, e ora vuole raccontarsi nell’ambito di una serata a scopo benefico: Giulio Roveredo, 24 anni, figlio del runner e presidente di Asla Pordenone, Michele Roveredo, sarà protagonista alle 20.30 del 13 febbraio al cinema Manzoni di Maniago. Il ricavato dell’iniziativa, il cui ingresso è a offerta libera, sarà devoluto alla ricerca contro la Sla (sindrome laterale amiotrofica). Saranno proiettati alcuni dei cortometraggi realizzati da Giulio, che collabora anche con la coltelleria maniaghese Lionsteel, guidata dai fratelli Pauletta e pluripremiata oltreoceano.
«L’iniziativa nasce nel segno della solidarietà: non sono un amante dello sport come mio padre, che macina chilometri a scopo benefico (Michele, “di corsa”, ha compiuto numerose e lunghe imprese dedicate anche alla mamma Piera, malata di Sla e deceduta nel 2016, ndr), e quindi ho pensato di cimentarmi in qualcosa di diverso – ha detto Giulio –. Assieme a mio padre ho deciso di fare proiettare le mie realizzazioni, tra cui cortometraggi, video di lavoro e sketch. Alcuni sono stati girati con i miei amici Dylan Tollon, Antonio Caterino, Cristian Stradella e Denis De Biasio».
L’iniziativa si aprirà con una sorta di intervista: sarà Michele a porre domande al figlio. Una serata diversa dal solito, per conoscere la passione di Giulio e dare un contributo a chi ha bisogno. «Sin da piccolo amo il cinema: ho studiato anche teatro con la compagnia pordenonese Arti e mestieri – ha raccontato Giulio –. Ho realizzato diversi cortometraggi coi miei amici e poi col gruppo The Ridens». Un team di giovani che ha dato vita anche a parodie delle grandi serie tv, che hanno fatto registrare il boom di visualizzazioni sul web. Quindi, la collaborazione con le imprese, tra cui appunto Lionsteel. «Ci tengo molto a questa serata: spero che la partecipazione del pubblico sia numerosa», ha concluso Giulio. Nell’evento maniaghese (per prenotazioni, chiamare il 338-6237163), non mancherà il ricordo della nonna Piera De Biasio, che con tenacia ha lottato contro la Sla per tredici anni, partecipando anche ad alcune “imprese” del figlio: seduta sulla carrozzina, spinta da Michele, ha corso infatti in tante maratone, senza temere nemmeno le intemperie. —
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