Giudice di pace, udienze ridotte Manca il personale per i verbali

Le udienze penali del giudice di pace sono state ridotte da due a un solo giorno alla settimana a causa della carenza di personale. Un assistente giudiziario è andato in pensione e ora all’ufficio è rimasto un unico dipendente del ministero della Giustizia autorizzato a verbalizzare le udienze.
Si susseguono di conseguenza i rinvii al mese di marzo per i procedimenti in agenda. Nell’ufficio dei giudici di pace lavorano, sul fronte amministrativo, anche un militare in congedo e una figura part time comandata dal Comune di Fontanafredda. Non possono, però, occuparsi dei verbali. In organico, invece, sono previste sette unità: sei dunque mancano.
Alla carenza di personale amministrativo si aggiungono le caselle vuote delle toghe. Su otto giudici di pace previsti in pianta organica, ce n’erano tre, ma prima dell’estate ha rassegnato le dimissioni. Ora sono solo due. Difficoltà che il presidente del tribunale Lanfranco Tenaglia ha subito comunicato all’Ordine degli avvocati, ricevendo comprensione.
Per risolvere il problema nel più breve tempo possibile Tenaglia le sta tentando tutte: ha sollecitato più volte il ministero della Giustizia, chiedendo di destinare un cancelliere a Pordenone ed è tornato alla carica con una lettera pure la scorsa settimana. Ha scritto alla Corte d’appello di Trieste domandando l’interpello distrettuale.
«Con il nuovo accordo sindacale – ha precisato Tenaglia – non posso più applicare il personale del tribunale e dell’Unep all’ufficio dei giudici di pace, serve l’interpello, che ho già chiesto a Trieste». Il presidente ha provato anche a sondare i segretari comunali, ma hanno tutti un incarico.
«Se questo grido di dolore sarà raccolto dal ministero – l’auspicio di Tenaglia – la situazione potrà ritornare alla normalità». Nel frattempo il tribunale di Pordenone, che si è sempre distinto per l’efficienza e la celerità dei processi, si trova a fare i conti con assenze pesantissime.
La già grave situazione di scopertura dell’organico al palazzo di giustizia in riva al Noncello sta peggiorando: mancano 21 figure su 70. La lista dei posti vacanti è lunga: mancano tutti e tre i direttori, undici funzionari su sedici, tre assistenti giudiziari su ventuno, quattro ausiliari su otto, due autisti su tre. Su 17 cancellieri in pianta organica al tribunale, ne sono presenti attualmente nove, grazie a quattro recenti arrivi. Ma due andranno in pensione nel 2022. Tre amministrativi sono andati in quiescenza quest’anno. L’ultimo concorso risale al 1993.
La prossima settimana, intanto, arriverà Francesca Ballore, giudice di nuova nomina: sarà destinato al dibattimento. Tenaglia ha spiegato che con il suo arrivo si conta di assorbire le pendenze accumulate a causa dei rinvii dei processi nel periodo di lockdown del 2020. Nel settore penale, dove non c’è il processo telematico, le pendenze sono aumentate di circa 400 procedimenti. «Se non ci fosse stata la normativa speciale, avremmo avuto performance in linea con gli anni precedenti anche in dibattimento», ha puntualizzato il presidente. I processi durano 317 giorni al monocratico, 469 al collegiale, sotto i tre anni.
Nel settore civile, nonostante la pandemia, le pendenze sono state ridotte, grazie al processo telematico: da 9.305 a 8.389, pur a fronte di un incremento dei procedimenti (da 10.393 nel 2020 a 11.380 nel 2021, +916). L’emergenza coronavirus non ha fermato invece l’ufficio gip-gup,che ha lavorato a pieno ritmo: i tre giudici hanno smaltito le pendenze, riducendole da 2.479 a 1.643. Un quarto gip è stato chiesto al Csm. —
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