Giù le mura del 1800 per far passare i mezzi del cantiere

Il progetto è emerso nel convegno promosso da Pn1291 Interessato un tratto ben conservato in vicolo del Lavatoio
Di Laura Venerus

In fondo a vicolo del Lavatoio c’è un tratto ancora ben conservato e integro delle mura di Pordenone: non sono mura medievali, ma di una successiva costruzione che risale al 1800, comunque degna di nota. E potrebbe sparire. E’ l’allarme lanciato nel corso di un convegno organizzato da Pn1291 dall’ex conservatore del museo d’arte Angelo Crosato, il quale ha tenuto una conferenza su “Le antiche mura: suggestioni del passato, prospettive per il futuro”.

L’abbattimento di quel tratto di mura, che si nota in fondo al vicolo, è inserito in un’istanza di permesso di costruire presentata da un’impresa edile di Pasiano, la Battistella, che ha acquistato tutta l’area retrostante, dove un tempo sorgeva la villa Tomadini. Lì c’è in progetto la costruzione di un complesso edilizio per accedere al quale, anche in fase di cantiere, è stato chiesto l’abbattimento di un tratto delle mura.

Alternative? «Quell’area è accessibile o attraverso un passaggio pedonale – ha spiegato l’assessore all’urbanistica Cristina Amirante – oppure passando attraverso corti private di un complesso edilizio che sorge a fianco del ristorante Al Gallo. Ma i varchi sono troppo piccoli per l’accesso di mezzi da cantiere. Quindi, l’unico modo per dare accesso a quest’area è attraverso le mura».

Una prima richiesta di costruire in quell’area era stata formulata una decina d’anni fa, poi non se n’è fatto più niente, ma all’epoca, per favorire l’accesso al cantiere e non intaccare le mura, era stata ipotizzata la realizzazione di un ponte provvisorio sulla Rivierasca: un’ipotesi che richiederebbe una spesa elevata.

«La procedura – ha precisato Amirante – è attualmente al vaglio degli uffici, non passa attraverso la giunta. Gli uffici seguono le procedure come definito dal piano regolatore e comunque è tutto sottoposto al controllo della Sovrintendenza, essendo una zona molto delicata della città». Amirante ricorda anche che in vari punti le mura sono già state conglobate entro altre realizzazioni edilizie. Ma l’ipotesi di abbattimento di quel tratto, uno dei più visibili e integri della città, ha scatenato i malumori di più di qualche pordenonese: è infatti in fase di costituzione un comitato cittadino contrario a questa ipotesi.

Nella relazione di Crosato, è stata effettuata la cronistoria della città e delle sue mura, recentemente prese di mira dai vandali. Il recupero, come suggerito dall’ex conservatore, dei punti salienti di quella che era la Pordenone dei secoli scorsi può avvenire anche disponendo a terra mattonelle di porfido di diverso colore. La seconda parte del convegno è stata condotta da Raffaella Bortolin, la quale ha illustrato le varie tecniche per ricostruire virtualmente le antiche mura come si presentavano in origine.

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