Gite, scatta l’appello: «Costi calmierati, massimo 200 euro»

Sacile, i genitori si mobilitano contro il caro-tariffe «Chi ha più di un figlio alle superiori rischia di non farcela»

SACILE. «Costi calmierati al tetto massimo di 200 euro pro capite per fare le valigie senza soffrire, grazie». Genitori “spellati” dai viaggi di istruzione nelle superiori: a Sacile è partito l’appello di alcune famiglie. Il turismo scolastico non regge la crisi dei salari. «Con tre figli alle superiori – racconta un papà con la passione della famiglia numerosa – il conto gite è di 1.200 euro».

Gite no grazie: sempre meno studenti in viaggio nell’anno scolastico 2013-2014. Fumata grigia nell’Ipsia Carniello e Ipsia Della Valentina che si accorperanno all’Isis Marchesini. «Pochi viaggi: un paio in tutto – ha misurato il dirigente Giovanni Della Torre –. Tante famiglie non possono permettersi la spesa». Pochi i professori che fanno le valigie. Calo secco anche nel liceo Pujati e Ipsia Della Valentina dei docenti-chaperon: il trattamento “no euro” fa crollare la voglia della gita. «Devo pagarmi il viaggio – il paradosso è bocciato da un docente del professionale di viale Zancanaro – e sorbirmi per quattro giorni la responsabilità di ragazzi scatenati? No grazie».

Tre anni fa, il calo delle gite è stato del 38%. Nel 2014 si alza l’asticella al 60% e alcuni istituti sono a quota zero viaggi, per esempio nello Zanussi a Pordenone. La crisi galoppa e ferma pullman e aerei.

Si salvano i gemellaggi all’europea e gli scambi: i progetti hanno un budget abbattuto dall’Europa. Per esempio, 20 mila euro a fondo perduto per Comenius, nell’Isis di via Stadio. Il turismo scolastico cambia le rotte, soprattutto negli istituti professionali e tecnici. «Accorciati i giorni di viaggio e ci sono classi che saltano la gita – hanno confermato la tendenza al ribasso gli esperti della commissione gite a Sacile –. Il budget è calato di 100 euro medi: da 300 a 200 per le mete italiane (Roma, laghi lombardi, Firenze, Verona) e da 450 a 350 per l’estero (Londra, Barcellona, Berlino, Parigi)». Ci sono ragazzi che fanno fatica a trovare i soldi

Nel liceo linguistico Pujati si fanno le valige per Barcellona con 300 euro più spese “optional” per allenare la lingua. I numeri 2013 monitorati dal Touring club: crollo dei viaggi di istruzione con il 46,5% delle classi in viaggio. Cinque anni fa la quota era del 60%. Va peggio negli istituti superiori di primo grado: il tasso di partecipazione delle classi è stato del 35,1% un anno fa. Giro d’affari in picchiata per le agenzie di viaggio, con un calo di -13,6% di fatturato.

Londra è “proibita” per 6 studenti su 10 e anche Barcellona lascia a casa un terzo delle classi, con ticket medio a quota 420 euro (per vedere Wimbledon) e 340 (sulla costa spagnola). Alcune scuole hanno rinunciato alla navetta stazione-hotel per contenere le spese. Barcellona si conquista con 300 euro circa, ma la pensione è al 50%: si dorme e via. Parigi idem e Madrid supera i 430-450 euro. Berlino costa meno: 350 euro con la mezza pensione. Si salvano i gemellaggi e scambi: hanno un budget limitato e si dorme a casa dei partner.

Chiara Benotti

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