Giro di auto di lusso, Caputo al gip: non sapevo della truffa
CERVIGNANO. «Non sapevo e non potevo sapere che i bollettini doganali erano falsi, anche perchè non sono tenuto a fare verifiche di tale natura». Maurizio Caputo, 53 anni, di Cervignano, il friulano finito agli arresti domiciliari, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Treviso su una presunta associazione per delinquere finalizzata alla truffa allo Stato e al falso, in relazione all’importazione di auto di lusso, si è difeso così nell’interrogatorio di garanzia tenuto ieri davanti al gip di Udine, Daniele Faleschini Barnaba, delegato dai colleghi veneti.
Caputo è stato coinvolto in qualità di amministratore della “Autoinn Group srl” di Cervignano. Secondo l’accusa, avrebbe provveduto ad acquistare formalmente i veicoli presso la “Exclusive Cars Service srl” di Concordia Sagittaria (Venezia), cioè alla società amministrata da Marco Paludetto, considerato il capo dell’organizzazione, e a rivenderli al cliente finale. «Per quanto riguarda il pericolo di reiterazione del reato – ha detto il suo difensore, avvocato Maurizio Miculan –, abbiamo dimostrato come l’ultimo rapporto commerciale di Caputo con quella società risalisse all’ottobre 2013». Il legale ha già presentato istanza di riesame al tribunale di Venezia, per la revoca dei domiciliari, e al tribunale di Treviso, per il dissequestro dei beni.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto