Giro dell’antica Contrada Lavatoio di via Gorizia recuperato dal Comune

Lo storico lavatoio di via Gorizia, con il suo suggestivo scorcio in un angolo di Pordenone che racchiude i ricordi del lavoro delle donne che andavano a lavare i panni, le tradizioni e l’intimo collegamento tra l’acqua e la città, da ieri rivive di vita nuova grazie al recupero reso possibile attraverso il finanziamento proveniente dal Bando delle periferie.
Il lavatoio di via Gorizia è stato architettonicamente recuperato, così come l’intero ambito circostante. L’accesso avviene attraverso la scala che scende dalla strada fino al livello della roggia. L’intervento ha permesso di mettere in sicurezza il parapetto del ponte su cui è possibile affacciarsi per godere dell’intervento. La scala storica è stata resa più sicura anche attraverso una complessiva manutenzione. Scendendo, è possibile godere del rinnovato lavatoio potendo anche sostare seduti sulla nuova panchina sistemata per rendere quest’area un luogo di relax e pace, a due passi dal cuore della città, così come del centro direzionale Galvani e dell’area del parcheggio Marcolin. I lavori sono stati completati in due mesi per un ammontare complessivo dell’intervento di 115 mila euro.
Ieri il rinnovato lavatoio è stato riconsegnato alla città attraverso una semplice cerimonia alla presenza del sindaco Alessandro Ciriani e dell’assessore Stefania Boltin. «Grazie al Bando delle periferie – ha precisato l’assessore –. Questo lavatoio è nel cuore di tutti i pordenonesi, tuttavia in passato era stato dimenticato e la vegetazione lo aveva soffocato, rendendo inaccessibile. Quando ho assunto la carica pubblica abbiamo deciso di recuperarlo, in quanto è un angolo di città che ricorda la quotidianità della storia di Pordenone, il luogo in cui le massaie lavavano i panni e socializzavano». «Lo scopo dell’intervento è quello di recuperare scorci e angoli suggestivi dimenticati – ha sottolineato il primo cittadino –. Pordenone crea la sua storia su manifattura e impresa, due elementi che qui si sposano con le bellezze naturalistiche e ambientalistiche. Dobbiamo quindi continuare nel recupero urbanistico del centro e delle periferie e rendere fruibili percorsi, passaggi, aree che sono meravigliose ma poco conosciute. Questo ci consentirà di aumentare la qualità della vita ma anche di attrarre i visitatori che scelgono un turismo lento lontano dai grandi centri».
Durante l’intervento di recupero del lavatoio sono stati rinvenuti nel fondo della roggia alcuni frammenti delle lavorazioni delle ceramiche Galvani, cocci che si differenziano dai normali sassolini perché sulla loro superficie si notano le verniciature. «Si tratta di frammenti molto piccoli che sono stati lasciati nel fondo del corso d’acqua – ha spiegato Boltin – ma che rivelano la funzione che questi luoghi avevano nella vita di tutti i giorni. Lo stabilimento delle ceramiche Galvani si trovava a due passi dal lavatoio e questi piccoli elementi lo testimoniano. E’ emozionante che questo legame tra la storia industriale della città e l’acqua si riveli ancora oggi».
Nell’ambito dell’intervento di riqualificazione del Sentiero delle operaie sarà recuperato anche il lavatoio di via San Giuliano, un altro pezzo di storia cittadina come quello di via Gorizia, che sarà sistemato e dotato di nuove fognature. Anche in questo caso, l’intervento è coperto dal finanziamento del Bando delle periferie. —
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