Giostraio escluso dal Luna park, il Tar: «Il Ranger non c’era»

La sua domanda di partecipazione con la “Navicella Ranger” al “Luna Park Primavera”, in programma dal 26 marzo scorso al prossimo mercoledì in piazza Primo Maggio, era stata respinta. E lui aveva impugnato provvedimento del dirigente dell’Uti davanti al Tribunale regionale amministrativo del Friuli Venezia Giulia, per chiederne l’annullamento. I giudici, però, hanno rigettato il ricorso, ritenendolo infondato. Si è chiusa così la vertenza aperta da Denny Medini con il Comune di Udine.
Assistito dall’avvocato Pietro Mussato, il giostraio aveva dedotto diversi motivi di violazione di legge e di eccesso di potere, sostenendo essere un frequentatore abituale del luna park udinese «per subingresso dal proprio genitore» e lamentando che non gli era stato consentito d’integrare la documentazione mancante. Nel motivare la sua esclusione dalla graduatoria, infatti, l’amministrazione comunale aveva spiegato che il suo punteggio era risultato insufficiente, «per la minima anzianità di presenze pregresse finora maturata», e che a pesare era stata anche la sua indisponibilità del Ranger, peraltro «mancante dell’assicurazione, del certificato di collaudo e di altra documentazione complementare».
Carte alla mano - un atto ricognitivo del Comune di Cavaso del Tomba prodotto al tribunale -, gli avvocati Giuseppe Sbisà, Giangiacomo Martinuzzi e Claudia Micelli avevano dimostrato che l’attrazione era stata presa in affitto da Davide Zamperla e affidata in gestione a Elvis Relandini fino al 30 marzo. Persone diverse dal ricorrente, insomma. Una «ragione preclusiva e assorbente» risultata dirimente anche a parere del giudice estensore Lorenzo Stevanato. —
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