Gioia e timori, cosi sono ripartite le città del Friuli. Riaperti bar e ristoranti, code fuori dai negozi di abbigliamento

C'è chi s'è organizzato per tempo, riempiendo l'agenda di appuntamenti, come nel caso di estetiste e parrucchieri. E chi invece è partito con il freno a mano tirato, impensierito da tante prescrizioni e dai timori di non riuscire a garantire un servizio degno di tale nome ai propri clienti e avventori.
Ma il Friuli è ripartito, passando sotto la linea della partenza della Fase 2 della gestione del coronavirus: sono ripartiti i saloni di bellezza, ma pure i bar e i ristoranti, dopo lo scartamento ridotto delle consegne a domicilio e dell'asporto. E il restart ha toccato anche centinaia di negozi al dettaglio, dall'abbigliamento all'oggettistica, fino agli ambulanti.
Difficile avere stime precise, ma secondo Confesercenti Udine, come da previsione, circa il 20-30% degli esercizi commerciali del centro cittadino ha deciso di non alzare le serrande già da oggi, primo giorno della «fase 2». Per quanto riguarda i numeri delle periferie, invece, sarà necessario un pò di tempo in più per avere un quadro preciso. Lo afferma l'associazione di categoria.
Negozi
UDINE
Fin dalla mattinata di lunedì 18 maggio fuori dalla galleria Bardelli, a Udine, si è formata una coda di clienti in attesa di entrare nel negozio di abbigliamento di Zara, che ha riaperto i battenti dopo due mesi di stop imposto dalle norme anti-contagio. Mascherina a coprire naso e bocca, le persone sono state fatte entrare a scaglioni e hanno aspettato in via Canciani, rigorosamente a distanza uno dall'altro.

A poca distanza, sempre in via Canciani, fila anche fuori dallo storico negozio Lombarda, che passerà di mano a settembre. Il marchio Lombarda continuerà a esistere, ma assieme alle scarpe, ci sarà anche qualche capo d’abbigliamento. Fino a settembre, però, Elda Meriggi e il suo staff (composto da 5 persone) continueranno a servire i clienti della città, avviando una svendita da lunedì.
PORDENONE
Ambienti igienizzati, mascherine e distanze di sicurezza: anche a Pordenone i negozianti sono ripartiti. Daniela Cappelletto, titolare dello storico negozio di calzature che si trova in centro commenta la riapertura dopo il lockdown: "Abbiamo rotto il ghiaccio e siamo riusciti finalmente ad aprire: i nostri clienti ci aspettavano con ansia"
Tra i negozi che hanno tirato su la serranda ci sono quelli dell'abbigliamento. Antonella Popolizio, titolare di diversi negozi in città e presidente regionale della Federmoda regionale, ha accolto i suoi primi clienti: "Tantissimo entusiasmo, ripartire è stato bello come quando abbiamo aperto la prima volta"
Bar e ristoranti
UDINE
I bar hanno cominciato a servire caffè fumanti dalle prime ore dell'alba, rispettando le regole previste dai protocolli tanto discussi in queste settimane: sono comparse così le colonnine per igienizzare le mani, le mascherine indossate dai camerieri e i tavolini diradati.
Ai tavolini di alcuni bar sono stati installati separatori in plexiglass. In piazza San Giacomo o Matteotti alcuni caffè e bar stanno pensando a un ampliamento eccezionale dei "dehors", consentito dalle ordinanze comunali. Molti i negozi aperti, dall'abbigliamento all'oggettistica per la casa, dalle profumerie alle mercerie. Gli affari, a detta di alcuni commercianti, in questa prima giornata di riapertura stanno andando discretamente, anche se per tradizione il lunedì è giornata di chiusura nel capoluogo friulano.

I ristoranti apriranno a pranzo. Ma c'è chi, bruciando le tappe, ha aperto a mezzanotte in punto. E' il caso di Fatmir Curti, titolare della pizzeria Da Re, che alle 0.01 ha accolto i propri clienti all'interno del locale di via Bertaldia per una pizza margherita e un bicchiere di vino, assaporati rigorosamente a un metro di distanza.
(Qui la notizia)

PORDENONE
«La città ha risposto fin da subito positivamente alla riapertura dei bar: ero fiducioso perché nell’aria si percepiva la voglia di recuperare il tempo perduto». Andrea Esposito, titolare del Caffè Portorico in corso Vittorio Emanuele, a Pordenone, ha assistito a una ripartenza superiore alle aspettative, nonostante il bar ieri abbia offerto un servizio parziale perché privo della parte pranzi e food. Giudizio positivo anche da Carlo Nappo, chef del ristorante La Catina: "Primo giorno, un po' come tornare a scuola: molto emozionante"
Saloni
UDINE
Capelli scompigliati, barbe imperfette, unghie sbeccate. L'apertura di estetiste e parrucchieri era attesa da migliaia di friulani, che negli ultimi giorni ha preso d'assalto i telefoni dei saloni di bellezza per assicurarsi un appuntamento a stretto giro di posta. Proprio su appuntamento sono obbligati a lavorare gli addetti del settore che oggi hanno riacceso le luci dei propri studi per accogliere i clienti.
"Lo farò solo questo lunedì, poi tornerò al consueto orario di apertura", spiega Mauro Cecchini, titolare del salone in piazzale D'Annunzio a Udine. Le misure sono rigidissime: "Per sanificare i locali e adattarli ho speso 2 mila euro - racconta -. Credo che siano misure corrette, per quanto forse anacronistiche: tra una postazione e l'altra abbiamo più di due metri, quindi non ci sono problemi".

Ha riaperto anche il salone Spazio Venica, in via Valvason: le acconciatrici indossano i guanti, procedono regolarmente con la sanificazione di pettini, forbici e attrezzature, rigorosamente coperti con le visiere e le mascherine. (Massimo Meroi)
Tra chi ha riaperto c'è Ivano Penz che ci ha portato all'interno del suo Studio moda capelli: "Dopo quasi tre mesi di stop si riparte, con estusiamo e sicurezza. Rispettiamo le regole e cerchiamo di dare ai nostri clienti l'entusiasmo che da un po' non c'era. Noi siamo pronti". Un grazie a tutti arriva anche dal presidente di Confartigianato Graziano Tilatti: "Più di 4500 imprese, di cui 2000 dedicate alla cura della persona, oggi hanno ricominciato a lavorare. Grazie a tutti i nostri soci per lo sforzo compiuto in questi mesi".
PORDENONE
Il settore dell’estetica è stato uno di quelli che maggiormente ha sofferto il lockdown. Ma gli addetti si sono rimboccati le maniche e hanno ripreso subito a lavorare a pieno regime, come confermano i titolari del centro estetico “Re Sole”, Alessandra Zampetti e Andrea Bergamo, uniti nel lavoro e nella vita: “Siamo felici di avere riaperto, i clienti avevano bisogno delle nostre coccole, anche se in realtà non li abbiamo mai abbandonati”.
In spiaggia
LIGNANO
Dopo due mesi in cui il lockdown aveva obbligato alla chiusura degli otto chilometri di arenile, per ordinanza del sindaco Luca Fanotto, da oggi anche la spiaggia di Lignano ha riaperto. Alle 9.30 del mattino aveva già steso il suo asciugamano fronte mare a Sabbiadoro: Angela Rea è stata la prima bagnante della riviera friulana. Originaria di Ferrara, Rea era già a Lignano da febbraio in vista del lavoro in un hotel per la stagione estiva.

Da Sabbiadoro a Pineta e fino Riviera, a Lignano soffia il vento della ripartenza. In spiaggia e nei viali ci sono persone che, munite di mascherina, passeggiano godendosi la libertà ritrovata. Sono numerosi, inoltre, gli addetti impegnati in chioschi, alberghi, bar e ristoranti: l’apertura della stagione è vicina e, al netto dell’incertezza che fa tentennare qualche imprenditore sull’apertura della propria attività, la voglia di ripartire è tanta. Si tinteggia, si pulisce e la spiaggia continua a prendere, timidamente, forma.

E sul futuro del litorale prima dell’apertura degli stabilimenti balneari deciderà, probabilmente già in giornata, il sindaco Luca Fanotto, che in mattinata si riunirà con tutti i concessionari balneari per un confronto a seguito dell’ultimo Dpcm e dell’ordinanza firmata dal presidente Fvg Massimiliano Fedriga. Nell’attesa, al via bagni di sole, tuffi in mare e attività sportiva sulla spiaggia. (Nicoletta Simoncello)
In chiesa
UDINE
Sono riaperte ai fedeli anche le messe. Il duomo di Udine ha aperto il portone centrale poco dopo le 7.30 di lunedì 18 maggio. Dopo oltre due mesi di lockdown monsignor Luciano Nobile ha potuto finalmente celebrare una messa. La prima della fase due. (Qui la notizia). Messa anche a Plaino, dove il rito è stato celebrato all'aperto.
PORDENONE
A Roveredo in Piano celebrata la prima messa del post-lockdown con i fedeli. Don Ruggero Mazzega, ha commentato: "E' una gioia, ci siamo ancora, siamo una comunità che si vuol bene e lo abbiamo dimostrato. Certo, l'attesa è per domenica, quando in chiesa ci saranno molte più persone".
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