Giardino del Torso, ora la potatura e poi i grandi lavori

Da ieri e per una decina di giorni il giardino del Torso resterà chiuso al pubblico per un intervento generale di potatura propedeutico al futuro restauro della storica area verde. Le opere a verde...

Da ieri e per una decina di giorni il giardino del Torso resterà chiuso al pubblico per un intervento generale di potatura propedeutico al futuro restauro della storica area verde. Le opere a verde si concentreranno su riqualificazione e riorganizzazione dei percorsi del giardino. Oltre alla sostituzione delle essenze mancanti si procederà con la potatura di buona parte degli alberi più importanti, come il cedro dell’Himalaya, l’abete d’oriente, la paulownia, i lecci, i bagolari, ma anche le siepi di alloro e di carpino. Le aiuole nell’area sud saranno arricchite con arbusti e piante perenni provenienti dalla tradizione orticola italiana e locale.

I lavori, affidati alla ditta Gianpaolo Piutti di Reana del Rojale, saranno eseguiti adottando prevalentemente la tecnica del tree climbing, comprese le operazioni di consolidamento delle chiome con cavi e tiranti elastici per gli alberi di maggiori dimensioni (Cedrus deodora, Quercus ilex, Paulonia imperialis e altre). Sono previsti anche alcuni spostamenti interni sopratutto di cespugli e siepi di bosso, con l’obiettivo di predisporre l'area alle successive opere di restauro, per le quali il Comune ha già approvato un progetto definitivo-esecutivo da 300 mila euro.

Il futuro intervento di riqualificazione complessiva del giardino storico, nell’arco di un paio di mesi, si concentrerà su rivalorizzazione degli edifici e degli elementi architettonici, manutenzione e ripristino del disegno storico delle aiuole, riapertura del rifugio antiaereo sotterraneo e creazione di una nuova vasca d’acqua. «Dopo i lavori nella ludoteca, recupereremo uno degli ultimi giardini nobiliari della città – sottolinea l’assessore alla Gestione urbana Gianna Malisani –. Tra le opere in programma c’è il recupero del rifugio antiaereo, uno dei pochi bunker rimasti della seconda guerra mondiale. In quest’ottica abbiamo avviato anche una collaborazione con l’Archivio di Stato per una mostra sui rifugi di protezione contro i bombardamenti».

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