Giallo di Lendro trasferita la vettura della farmacista
MONTENARS. Tre mesi di tempo per pronunciarsi in merito agli esiti dell’autopsia e degli esami tossicologici effettuati sul corpo di Daniela Sabotig, la farmacista di Montenars morta in circostanze misteriose lo scorso 5 febbraio in un incidente stradale a Lendro in Trentino. Il medico legale avrebbe dovuto consegnare i risultati degli esami il 15 aprile, ma ha chiesto una proroga di un ulteriore mese. Una richiesta questa, che evidenzia come vi sia da parte del capo della Procura di Rovereto Fabrizio De Angelis, che sulla morte di Daniela Sabotig ha aperto un fascicolo per omicidio, la volontà di non trascurare alcun particolare nel corso delle indagini.
Anche in considerazione del fatto che, al momento in cui fu effettuata l’autopsia sul corpo della farmacista di 54 anni ancora non era stato spuntata l’ipotesi dell’omicidio.
Nel frattempo, nei giorni scorsi sarebbe sparita dal deposito di Arco dove era stata portata la Renault Kango al volante della quale c’era Daniela, secondo il racconto del suo amico Ivan Zucchelli, 47 anni di Legos, imprenditore, nonchè unico indagato al momento.
La vettura posta sotto sequestro dagli inquirenti e già sottoposta e una serie di test e di verifiche è stata infatti caricata su un carro attrezzi dell’Aci e rimossa.
«Non abbiamo ricevuto comunicazioni in questo senso – ha spiegato l’avvocato Paolo Del Zilio che rappresenta i familiari di Daniela - può darsi che il veicolo sia stato trasferito per essere sottoposto a ulteriori verifiche, se si dovesse trattare di accertamenti irripetibili comunque, verremo informati».
E mentre le indagini condotte dalla Procura di Rovereto proseguono con il massimo riserbo l’avvocato Dal Zilio, assieme al collega Claudio Malfer, tutela gli interessi della famiglia della Sabotig, rappresentata dalla madre Alma di 90 anni, tanto che, al momento si valuta anche la possibilità di ricorrere a un criminologo per condurre le indagini difensive.
«Devo discuterne con la mia cliente, che è anziana e molto provata da questa triste vicenda» chiarisce l’avvocato.
E poi aggiunge «siamo in attesa di notizie dalla procura di Rovereto, presso la quale conto di recarmi al più presto, d’ora in poi – assicura – si commenti non ne faremo se non su dati certi». (a.c.)
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