Già realizzate 650 vaccinazioni a casa di chi non può muoversi

CODROIPO
Proseguono da martedì al ritmo di mille somministrazioni al giorno le iniezioni anti-coronavirus al polifunzionale di Codroipo in via Circonvallazione Sud. Per oggi, ultimo appuntamento di vaccinazioni massive organizzato dal Dipartimento di prevenzione, coordinato da Massimo Zuliani, e dal Distretto sanitario, diretto da Bruna Mattiussi, ieri pomeriggio erano già quasi 700 le persone in lista.
Quasi completate, inoltre, a cura dei medici Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) e grazie alla disponibilità del personale sanitario del Distretto, le vaccinazioni richieste a domicilio – ne sono state effettuate 650 – per ultraottantenni costretti a letto e persone con patologie gravi, per i quali non sarebbe stato possibile il trasferimento.
In via di definizione invece, da parte delle autorità sanitarie dell’AsuFc, le modalità di vaccinazione da parte dei medici di famiglia (hanno aderito tutti i 34 dottori del Distretto di Codroipo): l’orientamento è di concentrarle nei Cap anziché nei singoli ambulatori. Se ne saprà di più a giorni.
Alla grande, intanto, la tre giorni codroipese alla tensostruttura dell’Isis Linussio, messo a disposizione dal Comune di Codroipo: in relazione alle categorie ammesse, si somministra in massima parte il farmaco Pfizer (per alcuni prenotati impropriamente, anziché rinviarli a nuova iscrizione, si è fatto ricorso a una cinquantina di dosi Astrazeneca, prontamente fatte arrivare a cura dei volontari della Protezione civile, che supportano le operazioni assieme ad Alpini e Cri).
Tra gli ingressi all’hub vaccinale comincia a calare il numero di anzianissimi, di persone iperfragili che arrivano in carrozzina e portatori di disabilità previste dalla Legge 104. Categorie, queste, ormai quasi del tutto coperte dall’immunizzazione, mentre aumentano i giovani: infatti, la Regione ha ammesso alla somministrazione, per la nuova categoria 4 del Piano nazionale vaccini, chi fra i 18 e i 59 anni ha almeno una patologia compresa in uno specifico elenco (fra cui asma, diabete, tiroidite di Hashimoto, insufficienza renale, ipertensione arteriosa, anemie autoimmuni, artrite reumatoide, malattia di Chron, lupus, ipercolesterolemia, celiachia, neoplasie maligne).
Circa 1.400 di questi sono quelli che si sono presentati (o si presenteranno oggi) nel polifunzionale: persone affette da queste malattie anche non gravi, ma croniche, e dunque lievemente più fragili di chi sia sano, alle quali le autorità sanitarie hanno inteso anticipare la possibilità di mettersi in sicurezza dal contagio.
Quasi tutti gli under 59, la cui situazione anamnestica è stata vagliata prima dell’iniezione, hanno documentato la patologia esibendo l’esenzione sulla tessera sanitaria cartacea o comunque la diagnosi medica. I pochi che non rientravano fra gli aventi diritto sono stati invitati ad attendere altra fase di prenotazione.
L’appello del dottor Zuliani: «Se over 80 o ultrafragili non si sono ancora vaccinati, lo facciano; quanto ai 60-79enni che hanno ancora dubbi su AstraZeneca, si convincano che il rischio più grave è continuare a esporsi al contagio». —
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