Gestione della Monti, slitta il passaggio di consegne

Un inghippo burocratico, la mancanza di documentazione che deve arrivare da Potenza, e il passaggio di consegne tra la Croce rossa italiana e la cooperativa Senis Hospes per la gestione dell’hub della Monti è posticipata di 20 giorni. La decisione è stata presa ieri, poco dopo mezzogiorno, dalla Prefettura pordenonese nel momento in cui si è verificata la mancanza di alcune carte indispensabili per l’avvio del servizio. In questo modo, la Croce rossa manterrà la gestione del centro di prima accoglienza sino al 20 aprile compreso. Originariamente, l’avvicendamento sarebbe dovuto avvenire alla mezzanotte di ieri, come da cronoprogramma, invece è tutto slittato.
Non ci dovrebbero essere comunque sconvolgimenti all’interno dell’ex caserma in quanto il personale, nove dipendenti assunti dalla Cri per far fronte a questo impegno che è stato preso dallo scorso agosto, sono passati in blocco alla nuova cooperativa. E’ stato anche trovato l’accordo per il passaggio di proprietà delle suppellettili e degli oggetti che la Croce rossa ha acquistato per arredare e rendere più accogliente l’hub. Quindi, tutto ciò che si trova all’interno dell’ex caserma rimarrà. A non rimanere saranno i volontari della Croce rossa che, assieme ai dipendenti, garantivano il servizio.
L’altro giorno c’è stato il sopralluogo, accompagnato dal presidente della Cri, dei responsabili della cooperativa in attesa dell’avvio del servizio che, all’ultimo, è stato posticipato di venti giorni. Intanto, sono una quindicina coloro che attendono di avere un posto all’hub e di cominciare così il percorso di accoglienza. Ma finché il territorio non è in grado di trovare una sistemazione a quanti possono uscire dalla Monti, il meccanismo si inceppa e il turn over non può avvenire. «Erano una decina quelli che attendevano davanti al cancello dell’ex caserma – ha riferito il presidente della Cri, Giovanni Antonaglia –. Ma dalla Monti non è uscito nessuno e non abbiamo potuto far entrare nessuno».
Queste persone, che quotidianamente sperano in un posto nella struttura, compongono il poliedrico mondo di chi dorme per strada, di chi non ha un posto dove stare e si ritrova al Bronx di notte: erano in 50 tra giovedì e ieri nell’area del parcheggio che ormai si riempie sempre di più di coperte e sacchi a pelo. La Croce rossa ha comunque garantito, al di là del fatto di avere perso la gestione dell’hub, di proseguire con la distribuzione dei pasti serali a quelle persone che non hanno un tetto sotto cui dormire e nemmeno la possibilità di mangiare, come già stanno facendo da parecchi mesi.
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