Genetica e caratteristichedi sei comunità “isolate”

Soffrono d'ipertensione e d'ansia, ma sono protetti dalla depressione. Amano i gelati, l'aranciata e il prosciutto ma non il cinzano, il cherry e la grappa: a rivelare caratteristiche e preferenze di sei comunità “isolate” del Friuli Venezia Giulia è uno studio genetico condotto su circa 1.500 persone.
TRIESTE.
Soffrono d'ipertensione e d'ansia, ma sono protetti dalla depressione. Amano i gelati, l'aranciata e il prosciutto ma non il cinzano, il cherry e la grappa: a rivelare caratteristiche e preferenze di sei comunità del Friuli Venezia Giulia è uno studio genetico condotto su circa 1.500 persone dal Centro di Biomedicina molecolare (Cbm) di Trieste, che ha rivelato la “specialita” di sei comunità isolate dai grandi centri.


A essere prese in esame sono stati gli abitanti dei paesi di Illegio, Sauris, Clauzetto, San Martino del Carso, Resia, Erto e Casso, comunità rimaste isolate per molto tempo per motivi geografici, storici, linguistici e culturali.


I dati consentiranno di identificare e comprendere i meccanismi di molte malattie complesse e comuni, con ricadute nei settori della diagnostica molecolare e della nutrizione, per esempio con la messa a punto di kit diagnostici per l'identificazione di patologie legate all'alimentazione.


A Trieste sono stati presentati i risultati del secondo anno di attività del progetto “Parco genetico del Friuli Venezia Giulia”, alla presenza del Presidente della Regione, Renzo Tondo, l'assessore regionale alla Ricerca, Alessia Rosolen, la Presidente del Cbm, Maria Cristina Pedicchio e il coordinatore scientifico, Paolo Gasparini.


L'obiettivo del Parco genetico è creare una banca dati, unica per il territorio regionale, che consenta di studiare le malattie multifattoriali quali, ad esempio, diabete, infarto, osteoporosi, attraverso l'identificazione della componente genetica delle comunità oggetto d'indagine.


Ai test si sono volontariamente sottoposte circa 1.500 persone dai 14 anni in poi, con un'adesione del 60% rispetto alla popolazione complessiva delle comunità prese in esame.


I dati più rilevanti riguardano l'ambito genetico: il confronto di centinaia di migliaia di punti del genoma ha permesso di identificare probabili geni coinvolti in alcune malattie cardiovascolari, nell'Alzheimer, nei disturbi del comportamento, nelle perdite uditive e nelle preferenze alimentari.


Di particolare interesse il caso di Resia, comune in provincia di Udine. Dalla mappatura del genoma è emerso che i resiani condividono in media il 79% del genoma e, pur potendo individuare con metodologie specifiche le popolazioni fondatrici, il lungo isolamento ha reso l'attuale popolazione sostanzialmente diversa dai propri fondatori.


Il progetto proseguirà e per il prossimo anno è atteso il sequenziamento completo del dato genetico.

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