Fvg e Slovenia siglanoil patto sul nucleare
Il titolare degli Esteri Rupel a Tondo: tavolo congiunto
Ipotesi di investimenti a Krsko
Ipotesi di investimenti a Krsko

di TOMMASO CERNO
LUBIANA.
Il Friuli Venezia Giulia entra nella partita del nucleare. La Slovenia ha ufficialmente aperto alla cooperazione con la nostra regione in materia di investimenti in energia atomica e si prepara a costituire un tavolo tecnico per mettere a punto un protocollo di intesa fra Trieste e il governo di Lubiana. Lo hanno annunciato ieri pomeriggio il ministro degli esteri sloveno, Dimitri Rupel, e il governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, al termine del verttice bilaterale dopo le elezioni del 13 e 14 aprile, che per la prima volta ha visto seduto di fronte agli sloveni il presidente del centro-destra che ha sconfitto Riccardo Illy.
E se per ora il governo di Lubiana – che presiede l’Unione europea durante questo semestre – preferisce non parlare apertamente di raddoppio della centrale atomica di Krsko, viste le imminenti elezioni politiche nella vicina repubblica che a settembre rinnoverà governo e Parlamento, fonti del ministero degli Esteri confermano – a margine dell’incontro ufficiale fra Rupel e Tondo – che fra i punti discussi ieri e su cui si avvierà la collaborazione vi è proprio il progetto di ampliamento dell’impianto nucleare di Krsko, tornato a far parlare di sè lo scorso mercoledì dopo l’allarme Ue (immediatamente rientrato) per la perdita di tre metri cubi l’ora di liquido refrigerante del reattore. Il Friuli Venezia Giulia valuterà, assieme agli sloveni, quali forme finanziarie e tecnologiche di collaborazione avviare con Lubiana e non esclude l’intervento diretto oltre confine anche attraverso la Finanziaria regionale Friulia.
A dimostrare che Lubiana fa sul serio in materia di cooperazione sul nucleare, durante la conferenza stampa congiunta di Tondo e Rupel è stata addirittura esposta la bandiera italiana accanto a quella slovena, un cerimoniale che prima della visita di Tondo era stato utilizzato soltanto per alti rappresentanti del Governo di Roma. Tondo è stato ricevuto dal ministro all’indomani della visita del vicepresidente cinese e del presidente degli Stati Uniti George Bush («Così oggi avete concluso in bellezza», ha scherzato all’ingresso del ministero con Rupel che lo ha accolto stringendogli la mano). Il presidente friulano ha confermato, poi, le indiscrezioni pubblicate dal Messaggero Veneto nei giorni scorsi sulla volontà di partecipare al progetto nucleare, in sintonia con le aperture del governo Berlusconi all’atomo. E ha poi ha annunciato che comunicherà la disponibilità di Lubiana al ministro degli Esteri italiano Franco Frattini. Anche Rupel, che aveva chiesto riservatezza in vista delle elezioni, è invece sceso nei dettagli della cooperazione sul nucleare: «Il presidente del Friuli Venezia Giulia – ha detto il ministro degli esteri sloveno – ha proposto una cooperazione concreta nel settore del nucleare, oltre che in campo energetico, visto che il governo italiano ha da poco cambiato direzione in materia e ha aperto alla possibile costruzione di centrali. In questo senso abbiamo parlato di creare un gruppo di lavoro tecnico fra la Regione e la Slovenia per cooperare da subito in questo specifico settore».
Nessuna smentita e nessuna conferma ufficiale è giunta dal governo sloveno rispetto al raddoppio di Krsko, anche se durante il colloquio privato fra Rupel e Tondo l’argomento è stato toccato. Lubiana conferma, infatti, l’esistenza di un documento del governo che affronta i dettagli del progetto di allargamento dell’impianto – cui potrebbe partecipare anche il Friuli Venezia Giulia – ma la richiesta di Rupel è di procedere per gradi: «Non c’è nulla di ufficiale sul progetto - ha detto Tondo - per ora il mio compito è quello di trasferire al premier Berlusconi e ai ministri Frattini e Scajola la disponibilità della Slovenia ad aprire un tavolo di cooperazione tecnica con l'Italia, visto che con il nuovo governo è cambiata la nostra politica energetica».
Immediata comunicazione dell’apertura formale del governo sloveno a un tavolo con il Friuli Venezia Giulia e al dialogo con l’Italia in materia di nucleare sarà inviata alla Farnesina anche dall’ambasciatore italiano Daniele Verga, che ha partecipato a tutti i tavoli bilaterali. Con Tondo anche il presidente della quarta commissione consigliare, che si occupa di infrastrutture, ambiente ed energia, Alessandro Colautti, uno dei promotori – assieme a Tondo – dell’apertura a Lubiana, subito dopo l’incidente alla centrale di Krsko, risoltosi senza conseguenze per l’ambiente. E anche ieri non sono mancati i riferimenti al guasto all’impianto, con Tondo che ha ringraziato il governo sloveno per aver agito «con trasparenza, tempestività e correttezza – ha aggiunto –. In poche ore la nostra Protezione civile aveva un quadro dettagliato di quanto fosse accaduto in Slovenia o meglio di quanto non fosse accaduto – ha aggiunto verso un Rupel sorridente – visto che non si è trattato di un incidente e che tutta la situazione è rimasta sempre sotto controllo.
Il prossimo passo sarà, dunque, riferire dell’apertura slovena a Berlusconi e Frattini per delineare che tipo di tavolo tecnico sia più opportuno costituire. Fermo restando che il Friuli Venezia Giulia è interessato a investire anche finanziariamente in tema di nucleare, così come a rafforzare la cooperazione su energie alternative e elettrodotti.
Durante il vertice privato si è discusso, infine, di rigassificatori. Ma il ministro sloveno Rupel non ritiene la strada degli impianti per il gas facilmente percorribile. Riferendosi all’installazione che potrebbe essere costruita in Slovenia (un impianto simile progettato nel Golfo di Trieste è in fase di verifica al ministero dell’ambiente italiano), Rupel ha lasciato intendere – confermano a Lubiana – l’estrema difficoltà nel rintracciare una soluzione compatibile.
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