Fuga degli infermieri: all’Asp Arcobaleno il problema già risolto

Sostituiti i 4 che hanno lasciato la struttura dopo il “concorsone” Zancai, Mucignat e Battiston: «I servizi rimangono di alto livello»



Fuga di infermieri dalle Aziende di servizi speciali alla persona che gestiscono le case di riposo del territorio, perché vincitori del “concorsone” da 545 posti bandito dalla Regione per dare linfa agli ospedali del Fvg.

All’Asp Cordenonese “Arcobaleno” sono state quattro le dimissioni di altrettanti vincitori del concorso su otto infermieri dipendenti. Per quanto riguarda invece altri due infermieri liberi professionisti che operano in casa di risposo, uno ha anche lui passato il concorso, ma al momento non ha ancora comunicato cosa intende fare. L’azienda rasserena in ogni caso le le famiglie dei 113 ospiti della casa di riposo.

«Non siamo in una situazione di emergenza di personale infermieristico – dice la presidente Loris Zancai Mucignat –. Il Consorzio Vives che ha l’appalto dei multi servizi si è mosso per tempo per compensare le dimissioni di quanti dei nostri infermieri hanno vinto il concorso e hanno dato le dimissioni. Hanno già preso il loro posto altrettanti infermieri che sono già stati formati. Nessuna conseguenza sulla qualità del servizio infermieristico».

A novembre 2018 l’Azienda regionale di coordinamento per la salute di Udine ha dato il via al concorso, grazie al quale all’Asfo di Pordenone è previsto l’arrivo di 120 nuovi infermieri. Il bacino da cui sono stati attinti tocca, come detto, anche le case di riposo, con quella di Cordenons tra le più “interessate”, dal momento che le dimissioni da parte di infermieri che hanno passato il concorso rappresentano la metà del personale infermieristico della casa di riposo.

«Se intervenendo in tempo si è evitata una situazione di emergenza – – osserva il direttore generale dell’Asp, Valentina Battiston – il problema di queste uscite di personale è dovuto al fatto che che spezza la continuità assistenziale a favore degli ospiti anziani della struttura e che fa disperdere all’azienda l’investimento fatto in formazione al suo personale a vantaggio in questo caso dell’ospedale».

L’Asp continuerà a investire in formazione e per fidelizzare i propri infermieri sta facendo anche uno sforzo economico. «Da settembre assieme a Vives abbiamo in corso un progetto che proseguirà anche quest’anno – aggiunge il direttore – che prevede la corresponsione in busta paga di una indennità-gratifica di 120 euro al mese a ogni infermiere. Abbiamo inoltre inserito una supervisione a cadenza bimestrale da parte di un esperto del settore che faccia da supporto agli infermieri per ogni loro necessità all’interno della struttura. È un progetto volta a gratificarli affinché restino» . –



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto