Fuga dalle cattedre, 219 pensionamenti

Il bilancio sui pensionati in vista dell’anno scolastico 2019-2020 nel settore istruzione a Pordenone parla di 219 persone in fuga dalle scuole, ottanta delle quali hanno scelto la formula “Quota 100”. Il loro ultimo giorno di servizio sarà il 31 agosto.
«Sono state 64 le maestre nelle primarie che hanno deciso di dire addio alla cattedra – ha dichiarato Gianfranco Dall’Agnese, sindacalista Cgil-pensioni –. Poi ci sono 47 professori delle superiori e 40 nelle secondarie di primo grado. Nelle sezioni d’infanzia sono pensionande 21 maestre».
I precari non avranno problemi a trovare lavoro in 40 scuole nel Friuli Occidentale. «Si aggiungono ai pensionandi, infatti, un insegnante di religione cattolica, due direttori dei servizi amministrativi di segreteria nei comprensivi di Azzano e Cordenons – ha indicato Dall’Agnese –. Poi 13 assistenti amministrativi, quattro tecnici di laboratorio, 26 bidelli e il dirigente Leonardo Minaudo nel comprensivo di Rorai-Cappuccini a Pordenone».
Due dirigenti pordenonesi over 65 hanno invece chiesto all’Ufficio scolastico di rimanere un altro anno e getteranno la spugna gestionale in settembre 2020. La scuola conferma i pensionati con “Quota 100”, opzione donna e limiti di età scontati di alcuni mesi: i “centini” pagheranno l’anticipo dell’uscita dalle aule con circa 50 euro in meno al mese di salario per ogni anno che manca al tetto stabilito dalla legge Fornero.
«Pago 17mila euro per riscatto di un anno universitario – è il sacrificio di un “centino” – pur di andarmene. A Sacile se ne vanno in una trentina di insegnati e bidelli». Le previsioni parlano di una fuga di massa. —
C.B.
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