Friuli Venezia Giulia in zona gialla o arancione? Oggi la decisione sul cambio colore: cala l’Rt, tutti i dati del monitoraggio

UDINE. Con l’indice di contagio sotto l’1 la zona gialla dovrebbe essere confermata. In assenza dell’ufficialità che arriverà oggi dalla Cabina di regia, il condizionale è d’obbligo anche se il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, fa notare che oltre al calo dell’Rt pure l’occupazione dei posti letto in area medica è sotto la soglia di attenzione del 40 per cento. Lo stesso non si può dire per le terapie intensive dove i pazienti sono sempre troppi.

Ora a preoccupare è la presenza della variante inglese che in Friuli Venezia Giulia ha già infettato 17 persone. Trattandosi di una variante del Sars-CoV2 molto contagiosa, Riccardi non nasconde il timore di veder salire nuovamente la curva. Il timore è che la variante inglese del virus possa far balzare nuovamente in alto i contagi al punto da compromettere il lavoro fatto finora.



L’indice di contagio è sceso da 1,03 a 0,98 toccando punte di 1,03 e di 1,11, rispettivamente, nei sette giorni e nelle due settimane. Diciamo che, seppur sotto lo zero, l’indice è ancora un po’ alto. Nelle ultime tre settimane è passato da 0,68, 1,03 a 0,98. L’ultima rilevazione si accompagna con quasi tutti gli altri parametri in calo. Compreso l’occupazione dei posti letto in area medica dove da settimane non si assisteva una diminuzione di pazienti così marcata. Ieri se ne contavano 457, un numero ben al di sotto dei 700 che avevamo registrato in precedenza.

Nell’ultima settimana monitorata dai rilevatori dell’Istituto superiore di sanità (Iss), quella che va dall’1 al 7 febbraio, cala anche il numero dei focolai attivi scesi da 1.356 a 1.140. Sempre presente ma in numero minore i nuovi focolai, rispetto alla settimana precedente hanno perso 181 unità. Diminuiscono i casi con focolai non noti (1.058), quelli che preoccupano più di altri gli analisti dei dati. Anche la percentuale dei tamponi positivi sta raggiungendo livello meno importanti.



Tra i dati riportati nella bozza del report settimanale il più preoccupante è l’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive che non solo si mantiene oltre il 30 per cento, ma addirittura è aumentata di tre punti. La percentuale raggiunge il 39 per cento. «È probabile – spiega Riccardi – che dalla Medicina diversi pazienti siano stati trasferiti in Terapia intensiva».

Detto questo il vicegovernatore si sofferma sui numeri positivi del rilevamento validati, ieri, dalla task-force Covid regionale, coordinata dall’epidemiologo, Fabio Barbone. L’attenzione è alta, il vero obiettivo è completare la campagna vaccinale per immunizzare, in tempi rapidi, soprattutto gli ultra ottantenni, prima che le varianti guadagnino terreno.

Con la variante inglese che incombe, questa settimana l’analisi del monitoraggio rischia di diventare determinante per l’andamento dell’infezione da Sars-CoV2. In ballo ci sono gli spostamenti tra le regione anche se la proroga al 5 marzo pare abbastanza scontata e non solo perché i governatori delle Regione hanno già chiesto di mantenere il blocco degli spostamenti.

Il prossimo 5 marzo si esauriranno anche gli altri provvedimenti assunti da Roma, ovvero il coprifuoco su tutto il territorio nazionale tra le 22 e le 5, la chiusura dopo le 18 di bar e ristoranti e la serrata di piscine e palestre. Sulla riapertura degli impianti sciistici è già stato detto tutto: in Regione non avverrà il 15 febbraio come previsto nella maggior parte del territorio nazionale, in Friuli Venezia Giulia si va verso il 19 febbraio. 

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