Friuli: con Halo Industry adesso la chimica decolla

TORVISCOSA. «L’inizio della fase operativa di Halo Industry apre finalmente un periodo positivo per Torviscosa: un’area industriale di grande rilevanza per la nostra regione. Questo intervento aprirà...

TORVISCOSA. «L’inizio della fase operativa di Halo Industry apre finalmente un periodo positivo per Torviscosa: un’area industriale di grande rilevanza per la nostra regione. Questo intervento aprirà uno spiraglio verso la ripresa produttiva in Fvg e concretizza una strategia cara a Friulia: essere non solo facilitatrice di finanziamenti, ma anche propugnatrice di interventi di sistema che, come in questo caso, si sviluppino oltre il mero intervento economico aggregando nuove realtà industriali».

A dirlo è il direttore generale di Friulia, Gianmarco Zanchetta, che saluta con soddisfazione la conclusione di un’operazione complessa come quella della costituzione di Halo Industry spa, la società operativa partecipata da Friulia e dai gruppi industriali Bracco e Bartolini che avrà il compito di costruire il nuovo impianto di clorosoda nell’ex area Caffaro, con il quale Torviscosa esce dalla crisi. La struttura societaria di Halo Industry Spa vede la presenza di Caffaro Industrie con il 55%, di Friulia con il 30 %, e di Spin con il 15%. Friulia spa è la Finaziaria della Regione Fvg, che ha lavorato all’architettura finanziaria di quest’operazione sfociata nella costituzione della società operativa Halo Industry. La decisione di creare un nuovo impianto di clorosoda a Torviscosa, dal punto di vista industriale, si fonda sulla considerazione che il trasporto del cloro comporta rischi estremamente elevati per la sua tossicità. Ciò ha portato a crescenti restrizioni e a costi crescenti. Attualmente Rfi permettono il trasporto solo utilizzando treni interi, escludendo alle aziende minori la possibilità di acquisto diretto del cloro. L’impianto per la produzione di cloro non inquinante di ultima generazione, che sarà costruito dalla Halo in 30 mesi (la produzione è prevista nel 2015), abbatterà i rischi legati ai trasporti e l’area circostante diverrà attrattiva per le Pmi che utilizzano il cloro e costituirà un incentivo ad insediarsi accanto al produttore.

Francesca Artico

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