Friuli canale verso l’Italia di denaro sporco o nascosto al fisco

In pochi mesi sequestrati 500 mila euro dalle Fiamme gialle Più di 127 milioni di Iva evasa, scoperti 259 lavoratori in nero



In meno di un anno e mezzo la Guardia di Finanza di Udine ha sequestrato oltre mezzo milione di euro in contanti, frutto di attività illecita e di tentativi di frodare il fisco, attraverso l’evasione delle imposte. Sono le cosiddette frodi-carosello, «che riguardano – come spiega il comandante provinciale delle Fiamme gialle udinesi, il colonnello Sergio Schena – acquisti di metalli, materiali plastici, auto ed elettronica». Del resto, la nostra provincia, e in particolare la “porta” tarvisiana, costituisce un’area di passaggio per i traffici illeciti, che puntano in molti casi alle aziende del centro e sud Italia. «Rispetto al passato – evidenzia l’ufficiale – registriamo un aumento dei flussi di denaro in entrata, sebbene il nostro Paese resti poco appetibile per i traffici illeciti a causa delle norme restrittive sull’antiriciclaggio».

Un bilancio dell’attività della Guardia di finanza friulana è stato tracciato ieri mattina, in occasione della cerimonia per il 245° anniversario dalla fondazione del corpo, celebrato ieri mattina alla caserma Rodolfo Breccia di via Giusti. Un momento di festa al quale hanno preso parte anche il prefetto Angelo Ciuni, il sindaco Pietro Fontanini, il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Alfredo Vacca, il questore Manuela De Bernardin Stadoan, il sostituto procuratore Giorgio Milillo (a fare le veci del capo della Procura udinese, De Nicolo) e i rappresentanti delle altre forze dell’ordine impegnate ogni giorno nel controllo del territorio.

Nel 2018 nella prima parte di quest’anno i finanzieri hanno eseguito complessivamente 839 interventi ispettivi tra verifiche e controlli legati all’evasione e alle frodi fiscali. La priorità dei controlli è orientata, grazie a strumenti tecnologici e basi dati sempre più precise che consentono una accurata selezione dei target, verso i soggetti più insidiosi, quelli che si avvalgono di circuiti artificiosi, fatti sovente di fatture false e società “cartiere” o “fantasma” o di imprese “apri e chiudi”, utilizzate da veri e propri sodalizi criminali in grado di falsare la concorrenza con le imprese sane del Paese.

Sulle fatture false si basano anche le frodi cosiddette “carosello” - quelle che costituiscono crediti iva fittizi o che consentono di ottenere indebite compensazioni di imposte - e hanno carattere transnazionale. Sono stati denunciati 164 soggetti responsabili di reati fiscali (emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta e occultamento di documentazione contabile), accertando la sottrazione di base imponibile per le imposte sui redditi per oltre 205 milioni e l’evasione dell’iva per oltre 127 milioni.

Sono poi 223 le persone del tutto sconosciute al fisco (evasori totali) individuate in un anno e mezzo, responsabili di aver evaso 29 milioni di iva e nascosto base imponibile netta per 75 milioni. Nello stesso periodo sono stati verbalizzati 47 datori di lavoro per aver impiegato 259 lavoratori in “nero” o irregolari.

Grazie all’azione combinata di controllo del territorio, che ha permesso di intercettare singole spedizioni di prodotto, e alle successive indagini, sono state inoltre sequestrate 131 tonnellate di prodotti petroliferi, nonché oltre 48 mila litri di prodotti alcolici, e documentata l’illecita introduzione in Italia di ulteriori 114 milioni di litri di prodotti alcolici: per questi reati sono state 36 le persone denunciate.

Nell’ambito dell’attività anti-mafia, sono stati effettuati 14 accertamenti economico-patrimoniali che hanno riguardato complessivamente 18 soggetti. Sono state poi avanzate proposte di sequestro ai sensi della normativa antimafia di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 3 milioni 200 mila euro, mentre i sequestri operati ammontano a oltre 3,3 milioni di euro. Sono 74 i soggetti denunciati, con un riciclaggio accertato di 44 milioni di euro. Al culmine della cerimonia di ieri sono stati anche consegnati gli economi ai finanzieri che si sono distinti per il loro operato: diplomi al capitano Marianna Lanzilli, al maresciallo Alessandro Gaspari, all’appuntato scelto Gianni Quadraroli (premiati dalla medaglia d’oro al valor militare Paola Del Din), al brigariere Alessandro De Cillia, all’appuntato scelto Andrea Trimarchi, al luogotenente Giuseppe Spano, al maresciallo aiutante Luca Sincovich e all’appuntato scelto Alessio Vuerich. —



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