Frasi sul web contro ebrei e donne, il consigliere: sono stressato ma resto

SAN DANIELE. «Fisicamente mi sento con poche energie, ma la grinta rimane. Comunque, spiegherò tutte le mie ragioni in un documento che sto preparando». Parole di Giovanni Candusso, consigliere comunale di San Daniele, finito nella bufera – politica e mediatica – per le sue esternazioni sui social in merito agli ebrei («Perché si lamentano da millenni, quando qualcuno la pensa diversamente da loro? ») e al caso della presunta violenza sessuale ai danni di una giovane donna durante la notte di Capodanno a Udine («se l’è andata a cercare», ha scritto in un commento sul profilo Facebook di Telefriuli).
Candusso non ha preso parte al consiglio comunale di martedì sera, inviando una breve missiva letta dal sindaco Pietro Valent nella quale il componente della maggioranza spiega di non poter partecipare «a causa dei deleteri effetti psico-fisici che sto subendo in relazione ai noti fatti, oggetto di attenzione morbosa da parte dei mass media».
Perché la scelta di non andare a “difendersi” in consiglio comunale?
«Non mi sono sentito di andare in un consesso nel quale sarei stato aggredito verbalmente sia dai consiglieri di minoranza, che hanno preparato un ordine del giorno ad hoc contenente anche parole a mio avviso troppo forti, sia dal pubblico presente. Ho preferito rinunciare perché non sto bene. Mi spiace perché con alcuni esponenti dell’opposizione c’è un rapporto che va oltre la semplice conoscenza».
Lo stress legato alla vicenda si sta facendo sentire?
«Sto attraversando un periodo difficile, tant’è che ho chiesto supporto. Su Facebook ho ricevuto tantissimi insulti e minacce, oltre a falsità da parte di gente che conosco personalmente. Purtroppo, non ci sono andato di mezzo solo io».
Cosa intende dire?
«Mia moglie e i miei due figli sono stati apostrofati in malo modo per le mie dichiarazioni. Non accetto che la mia famiglia venga coinvolta: se qualcuno aveva qualcosa da dire, poteva farlo al sottoscritto. Non è giusto che i soliti faziosi mettano in mezzo chi non c’entra, in particolare i miei figli che sono bravissimi ragazzi, educati e laboriosi».
Quando si è trovato faccia a faccia con altri sandanielesi ha avuto problemi?
«Nessuno. Il problema è legato a femministe, radical chic e persone di sinistra che hanno ingigantito le mie parole su Facebook. In ogni caso, sapere che qualcuno potrebbe magari venire a casa mia e fare del male a me, oppure ai miei familiari, non mi fa certo stare tranquillo. Anche se, ripeto, con i miei concittadini il rapporto è rimasto lo stesso e non ho subìto attacchi faccia a faccia».
È pentito delle sue affermazioni social su ebrei e donne vittime di violenza?
«Non è questione di pentirsi, ma di valutare bene il senso delle frasi. Non ho nulla contro gli ebrei, ma anche nella nostra regione ci sono stati eccidi e morti legate alle guerre. Non c’è soltanto la Shoah. Questo vale anche per molte altre situazioni: perché si portano i ragazzini a visitare Auschwitz e non, per esempio, i gulag sovietici? Quanto al “se l’è cercata”, in riferimento alla violenza di Capodanno, non ho trovato nessuno per strada che mi abbia contestato nulla. Comunque, chiarirò meglio e per iscritto la mia posizione. Dico soltanto che i frequentatori di Facebook ai quali non andavano bene le mie posizioni mi hanno aggredito. Io a queste persone ho sempre risposto con educazione, mai con minacce o insulti».
Il sindaco Valent è stato sollecitato dal consiglio a convocarla. È pronto alle dimissioni?
«No, io vorrei restare al mio posto, ma valuterò con lui la strada migliore da percorrere».
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