Fotografie non gradite dalla Russia anti-gay

Negato il patrocinio alla mostra “Nuove mitologie”, proposta a Roma da Comune di San Vito e Craf

SAN VITO. Il Comune di San Vito e il Craf al centro di un evento significativo per la città di Roma e per l’arte contemporanea in Italia, il che apre nuove prospettive per la cultura regionale, ma l’ambasciata russa non gradisce: ha detto “niet” al patrocinio alla mostra, in quanto l’indirizzo artistico non sarebbe corrispondente a quello dello Stato russo, fatto messo in relazione con le leggi “anti-gay” varate dalla Duma. Comune e Craf hanno realizzato, nella capitale, la mostra “Nuove mitologie”, della fotografa di San Pietroburgo Olga Tobreluts: l’evento ha inaugurato Visiva, il nuovo grande spazio espositivo e museale privato di Roma. L’inaugurazione ha riscosso un grande successo.

«L’iniziativa – ha sottolineato il sindaco, Antonio Di Bisceglie, presente all’inaugurazione romana (c’era anche una comitiva di sanvitesi del sodalizio Centronove) – vuole essere l’avvio di rapporti e possibilità di scambi tra Comune di San Vito, Craf e Visiva. La direttrice del progetto, Auronda Scalera, ha scelto questa mostra per la sua rilevanza: Tobreluts ha voluto rivisitare la classicità in una chiave di sottile ironia propria della società contemporanea». L’artista, presente anche lei all’apertura della mostra, è definita da Bruce Sterling una «Elena di Troia con videocamera e computer». «E’ una fotografa di grande spessore – ha sottolineato il direttore del Craf, Walter Liva, pure lui venerdì a Roma – che ha aperto nei primi anni Novanta un’evoluzione di pensiero nella fotografia russa all’insegna del neoclassicismo. Possiamo ora aprire una strada nuova per tutta la fotografia regionale: avere una grande vetrina a Roma non è da tutti i giorni. La mostra è stata chiesta anche in Croazia: anche qui (e probabilmente con le Marche) apriremo una collaborazione».

Ma c’è una nota stonata. La mostra di Comune, Craf e Visiva ha ottenuto il patrocinio del municipio Roma VII, ma non dell’ambasciata russa, che era stato richiesto. «L’anno scorso – continua Di Bisecglie – avevamo avuto un riscontro lusinghiero, quest’anno invece è stato negato il patrocinio, con una lettera con la quale si dice che l’idea artistica e il suo indirizzo non corrispondono a quelli della Russia. Ci dispiace, non possiamo che giudicare negativamente questo atteggiamento. Tobreluts, venerdì, ha fatto presente che ciò è conseguente alla legge in vigore sulle relazioni omosessuali: potrebbero esserci elementi, nelle sue opere, suscettibili di scontrarsi con questa legge repressiva». È la legge che vieta la “propaganda” omosessuale, che continua a far discutere, anche in Italia: nei giorni scorsi Vladimir Putin ha difeso nuovamente quella legge tirando pure in ballo Silvio Berlusconi, osservando che, «se fosse stato gay, nessuno l’avrebbe toccato». E’ possibile dunque che qualche nudo nelle foto elaborate digitalmente dalla Tobreluts, “battezzata” in Italia dal Comune di San Vito, possa aver fatto scattare l’allarme nel rigido apparato statale russo.

Andrea Sartori

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