Fortajada e marcia riempiono il parco di San Valentino

Rispettato il “rito pagano” del pranzo della Liberazione Sole e clima allegro, numerose le famiglie con bambini
FOTO MISSINATO - PARCO SAN VALENTINO
FOTO MISSINATO - PARCO SAN VALENTINO

Liberazione all’insegna del tempo libero, ieri, per i pordenonesi. Due le scelte più gettonate: pic-nic tradizionale e comunitario al parco di San Valentino o primo assalto alle spiagge di Bibione, Lignano e Caorle. Molto ha influito il meteo, che ha chiuso gli ombrelli e ha donato per la giornata di ieri sole e temperature elevate. Non sono mancati, nonostante ciò, coloro che hanno preferito trascorrere la giornata di festa nei centri commerciali che hanno scelto di tenere aperto.

Chi non ha voluto rinunciare al super ponte tra 25 aprile e primo maggio ha preso il largo, alla faccia della crisi. Capitali europee o viaggi a corto raggio e opzioni last minute in direzione dei laghi e degli edifici termali di Slovenia e Croazia, limitando i salassi in euro, sono risultate le scelte più gettonate.

Ma i più hanno trascorso un 25 aprile all’insegna della tradizione pordenonese. «Sono state 500 le frittate servite per la “Fortajada 2012” – è stata la stima di Tonus e Bresin della Pro Loco Pordenone –. Davvero tanta la gente nel parco San Valentino». E alla voce parchi, non è andata male nemmeno a Villa Varda, polmone verde di gran classe in cui si sono affollate, come di consueto, le famiglie.

«Fortajada con cipolla – è stata la ricetta tradizionale sfornata nella cambusa della Pro Loco Pordenone -, salami, formaggio e patate a volontà. Le frittate più richieste sono state proprio quelle con salame e cipolla, tutto a 5 euro». Prezzi popolari e menù tipico. Non è mancata una «fortajada multietnica – come hanno spiegato il tavolo dai sapori internazionali Antonio, Ana e Zahid -. Abbiamo voluto unire sapori e amicizia fra tre Paesi per la festa della Liberazione: Italia, Romania e Pakistan».

Sempre al parco di San Valentino, nella prima mattinata, è andata in scena la decima marcia amatoriale con la regia dell’Acat, iniziativa che ha rimesso in moto il piacere del movimento sotto la regia dell’associazione degli alcolisti in trattamento: si poteva scegliere tra due percorsi di 7 o 14 chilometri. E alla fine festa per tutti.

Il giorno dedicato al ricordo della Liberazione, per chi è rimasto in città, era partito con altri momenti tradizionali, dal pontificale in duomo con il vescovo Giuseppe Pellegrini alla consegna dei premi San Marco 2012 nella sala consiliare del municipio.

Momenti istituzionali che avevano preceduto quelli più ludici dedicati alle gite fuori porta o al tradizionale pranzo al parco, dove il “Gruppo alpini Pordenone centro” ha messo in campo i giochi tradizionali senza frontiere. E alla fine è stata davvero festa per tutti.

Chiara Benotti

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto