“Foglia d’oro”, il primo vino ottenuto da vitigni resistenti
La presentazione è avvenuta ieri a Rauscedo. Il “debutto” ufficiale è previsto a Vinitaly 2018 Maggiore rispetto dell’ambiente: ridotto dell’80 per cento il trattamento con prodotti fitosanitari

SAN GIORGIO. È dal connubio tra innovazione e viticoltura che nasce “Foglia d’oro”, progetto targato Cantina Rauscedo, presentato ieri in anteprima mondiale in occasione dell’assemblea dei soci riunitisi per l’approvazione del bilancio. «Per noi si tratta di un passo in avanti nel futuro della viticoltura – afferma il presidente di Cantina Rauscedo, Fulvio Lovisa –. “Foglia d’oro” è il primo vino al mondo prodotto da una cantina con varietà di vite resistenti alle principali malattie. Un vino quindi rispettoso dell’ambiente il cui vigneto ha subito l’80 per cento in meno di trattamenti con prodotti fitosanitari rispetto alla viticoltura tradizionale».
«Essere parte attiva nel miglioramento della qualità delle risorse naturali è un impegno che abbiamo preso molto seriamente», prosegue Lovisa, rimarcando come «non potevamo non essere i primi in quanto è da Rauscedo che sono stati avviati gli studi per ottenere le varietà resistenti (assieme all’Istituto di genomica applicata e all’università di Udine e a tanti partner tra cui i Vivai cooperativi Rauscedo). Vogliamo cambiare il modo di fare agricoltura puntando su produzioni di qualità sostenibile». Il “Foglia d’oro” è un vino ottenuto da un blend di “Soreli” e “Fleurtai”, due nuove varietà resistenti che saranno destinate a cambiare il panorama enologico globale, un vero e proprio gioiello che sarà degustato per la prima volta in occasione di Vinitaly, in calendario dal 15 al 18 aprile 2018, data dalla quale sarà anche immesso sul mercato. Le motivazioni del nome “Foglia d’oro” si ritrovano in una celebrazione del primato di Rauscedo nel settore della viticoltura, quasi a voler dare un premio alla sostenibilità vera che con queste varietà si ottiene.
Un passo in avanti anche dal punto di vista del marketing aziendale. Il packaging scelto fonde tradizione, identità e innovazione. La bottiglia è bianca, illuminata dai riflessi del nuovo vino che sarà in realtà il vero “Soreli” del prodotto. Tappo a vite (a conferma della volontà di essere prodotto a basso impatto ambientale) ed etichetta unica per un gioco in cui i ruoli si capovolgono e il vino diventa il sole che dà la luce all’etichetta. «Sullo sfondo la linea montuosa che vediamo da Rauscedo, con il monte Cavallo sul fronte e la catena delle Prealpi Giulie a contorno. Tutto questo studiato con precisione affinché l’etichetta avvolga completamente la bottiglia e unendo più bottiglie si possa creare quel gioco di illusioni che forma l’arco alpino da cui parte questa grande rivoluzione», chiarisce Lovisa. A sigillo della filiera certificata di qualità sostenibile, a ogni bottiglia (create in un numero limitato per la prima edizione) sarà aggiunto un pendaglio stampato in polvere d’oro.
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