Flyboard, Saviano non si arrende: continuerò la battaglia

LIGNANO. Non si arrende il giovane imprenditore lignanese Raffaele Saviano. Ha investito molto per portare a Lignano la disciplina del flyboard e ora, davanti alle autorizzazioni negate per motivi di...
Di Viviana Zamarian

LIGNANO. Non si arrende il giovane imprenditore lignanese Raffaele Saviano. Ha investito molto per portare a Lignano la disciplina del flyboard e ora, davanti alle autorizzazioni negate per motivi di sicurezza dalla Capitaneria di porto, si dice pronto a continuare la sua battaglia «perché i miei diritti sono stati lesi». «Premetto innanzitutto che io il 20 maggio 2015 ho ottenuto dalla global Service Tecnologie srl il brevetto d’istruttore/noleggiatore di flyboard – afferma -. La cosa che mi sorprende è che da parte mia c’è tutta la volontà di rispettare la massima sicurezza e la salvaguardia degli utenti e lo dimostra il fatto che provvederò a raggiungere un’altezza massima di 1,70 metri facilitando con un’apposita segnalazione il compito alla Capitaneria di porto in caso di verifica. A tal proposito, sottolineo come la profondità minima del fondale dove si svolge l’attività imposta pari a 4 metri e la caratteristica della limpidezza dell’acqua, requisiti utilizzati per giustificare il parere negativo al rilascio delle autorizzazioni, è vincolante stando al manuale esclusivamente qualora si intenda superare l’altezza dei due metri».

Una disciplina il flyboard, con la sua tavola da surf “volante”, che sarebbe sicuramente di richiamo per la località. «Solo a Lignano, caso unico in tutta Italia, - prosegue Raffaele – si fa riferimento al manuale d’uso di questa disciplina, che io stesso ho consegnato alla Capitaneria, e lo si usa per negarmi la possibilità di poterla praticare facendo leva sui requisiti di profondità e limpidezza del fondale». Non ci sta, insomma Raffaele. Da mesi sta lavorando per portare nella riviera friulana questa disciplina. Ed è pronto a continuare la sua battaglia con una pubblica protesta.

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