Fisioterapista da nazionale, Favret punta alle Olimpiadi

PORDENONE. Non solo Daniele Molmenti e Alessia Trost, solo per citare i nomi dei due più famosi atleti provinciali attesi alle prossime Olimpiadi di Rio de Janeiro: con loro potrebbe essere “convocato” anche Mauro Favret, fisioterapista di Corva con studio a Pordenone.
Dopo aver iniziato la carriera nell’Udinese ai tempi di mister Guidolin, seguendo sia la Primavera che la prima squadra a contatto con un mostro sacro come bomber Totò Di Natale, Favret si è preso un anno di “riposo” dalla dimensione agonistica.
Ora però è entrato nel giro delle nazionali di ciclismo, visto che durante l’estate ha seguito nelle prove di coppa del mondo gli atleti italiani sia nella mountain bike cross country che nella bmx (due discipline inserite nella rassegna a cinque cerchi).
«Indossare la maglia azzurra con il tricolore – ha raccontato – è un’emozione che non si può descrivere. Il mio modo di fare fisioterapia è nato e cresciuto con lo sport: in seguito a quasi un anno di digiuno dalle competizioni, mi mancavano la trasferta, il viaggio, le terapie agli atleti, le emozioni nel pregara, la delusione per un ritiro o la gioia del podio. Dopo aver lavorato nel calcio d’alto livello sono ben contento di affrontare nuove sfide e confrontarmi con atleti di altri sport».
Nella mountain bike, chiamato dal direttore tecnico Hubert Pallhuber (campione del mondo della specialità nel 1997) ha seguito in agosto la selezione italiana nelle prove a Mont Sainte Anne (Canada) e Windham (Usa).
«Le competizioni di cross country – ha aggiunto Favret – si svolgono su circuiti nei quali sono previste due “feed zone” dove stiamo il meccanico e io durante la gara: solo in questi punti gli atleti possono ricevere sostegno. Rispetto a molti altri sport, il fisioterapista si occupa di diversi aspetti che riguardano la salute dell’atleta: si pensa a sistemare ossa, muscoli e articolazioni per far girare le gambe al massimo, si danno consigli per una corretta alimentazione e si guarda anche alla “testa” dei ragazzi nei momenti difficili per il morale».
A settembre, invece, per lui trasferta a Santiago dell’Estero in Argentina con la nazionale di bmx guidata dal direttore tecnico Ludovic Laurent.
Un’altra bella esperienza dopo la quale è tornato a dedicarsi al suo studio, attraverso il quale passano non solo ciclisti ma anche atleti di tanti altri sport del Friuli occidentale, calciatori compresi.
«Attualmente – ha concluso – sto aspettando di conoscere il calendario per il prossimo anno degli impegni delle due nazionali. Quando Pallhuber e Laurent chiameranno, risponderò presente. E poi ci sono le Olimpiadi di Rio: anche per me sognare non costa nulla».
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