Fisco, controlli in discoteche e bar: nel mirino ballerine, dj e camerieri

«Lavoro nero? No, mi hanno appena assunto e sono in prova». Questa la linea di difesa generale adottata da quanti sono incappati nella retata anti-evasione fiscale effettuata in bar, discoteche e locali di tutta la regione. Verifiche su ballerine, dj e camerieri.La maggior parte dell infrazioni commesse sotto l’ombrellone
UDINE. Erano tutte al primo giorno di lavoro. Questa almeno è stata la linea di difesa. Ballavano poco vestite e riscuotevano soldi e mance, senza un regolare contratto. Ballerine di lap dance tutte in prova, cosí hanno raccontato. Ma anche camerieri e dj, tutti alla loro prima esperienza. Un caso singolare, forse anche sospetto. In questi giorni è scattata la retata anti-evasione fiscale nei bar, delle discoteche e nei locali di tutta la regione. Nessuno escluso, l’Agenzia delle entrate e la Siae hanno setacciato i principali locali dalla montagna e al mare, concentrandosi soprattutto sulle località turistiche. E la maggior parte delle infrazioni sarebbero state commesse sotto l’ombrellone. Lavoro nero, scontrini non emessi, ricevute irregolari e biglietti d’ingresso inesistenti, per non pagare le tasse. È emerso di tutto dal lavoro di 40 ispettori, di cui 29 funzionari dell’Agenzia delle Entrate e 11 della Siae. Una particolare sinergia che rientra in un accordo siglato tra i due enti alcune settimane fa.


Tante le irregolarità in quelli che sono i più frequentati ritrovi notturni della regione. «Abbiamo dato particolare attenzione – fanno sapere dall’Agenzia delle entrate – all’applicazione degli studi di settori». Secondo gli accertamenti, diversi imprenditori, titolari di bar e gestori dichiaravano al fisco molto meno di quello che avrebbero dovuto, considerando anche il valore delle proprietà e le attrezzature. «Ora tutto è al vaglio di chi si occupa di disciplina complementare per gli aspetti contributivi – dicono ancora – e quindi ad esempio dell’Inps, che sta analizzando le irregolarità».


Il caso più eclatante è naturalmente quello delle ballerine di lap dance, che sorprese a lavorare hanno dichiarato di essere al primo giorno. «Ho iniziato proprio questa sera», avrebbe detto più di qualche ragazza, lasciando intendere che per quel giorno di prova si può anche fare a meno del contratto. «Strano che tutti stessero facendo una prova proprio la stessa sera – spiega l’Agenzia delle Entrate – ed è singolare che questa risposta sia stata data all’unanimità, pur in locali diversi». Grazie alle verifiche sui lavoratori, sono emerse posizioni irregolari anche da parte di dj, che mettevano dischi per la serata singola e guarda caso non ricevevano alcun compenso e per i camerieri ai tavoli, anch’essi nella maggior parte dei casi in prova.


Ma non è tutto. Nel mirino non solo i dipendenti, la maggior parte dei quali a nero, ma anche i gestori e i titolari. «Abbiamo riscontrato – fanno sapere dall’Agenzia – anche numerose mancate emissioni di scontrini fiscali e biglietti d’ingresso». E altro ancora. «Sono state rilevate – continuano - anche irregolarità sul funzionamento e sulla manutenzione dei misuratori fiscali e persino sull’istituzione di un registro delle emergenze.

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