Fiorello conquista il FriuliGiovedì tocca ai Red Hot
Travolgente show di Fiorello allo stadio Friuli. Oltre 7 mila persone hanno applaudito lo spettacolo "Volevo fare il ballerino...e non solo!". Tre ore di gag, musica, battute, provocazioni. Numerosi anche i riferimenti a tradizioni ed eventi friulani. Il pubblico è stato coinvolto direttamente, diventando parte integrante dello show. Avvio col "botto", quindi, per UdinEstate. Giovedì è in programma l'attesissimo concerto dei Red Hot Chili Peppers. E' l'unico appuntamento italiano per la rock band. Pertanto, allo stadio Friuli si prevede il tutto esaurito: 41 mila persone.

UDINE.
Inizio col botto per Volevo fare il ballerino... e non solo!, lo spettacolo, inserito nel cartellone di Udinestate, che ieri sera Fiorello ha portato allo stadio di Udine grazie ad Azalea Promotion e al contributo dell’assessorato regionale al Turismo. Mentre i settemila del Friuli si aspettavano di vederlo comparire sul palco appena spente le luci, lo showman catanese ha iniziato a fare conoscenza col pubblico nascosto dietro le quinte, scandagliando persona per persona grazie all’aiuto di una telecamera. È bastato questo per aprire i cancelli dello stadio alle risate che hanno riempito il catino del Friuli, trasformato per l’occasione in un ottimo colpo d’occhio per i tanti fan accorsi a salutare l’uomo di spettacolo del momento. Uno showman molto sensibile, che prima di salire sul palco ha voluto salutare un gruppo di alpini in partenza per l’Afghanistan e poi si è messo il loro cappello.
Subito via alla musica con i fantastici quattordici elementi che hanno trasformato il palco allestito davanti alle tribune in un set classico e qualitativamente eccelente che ricordava i gran varietà del sabato sera. La prima battuta per Fiorello è stata per scusarsi con il pubblico per il cambio di data del suo spettacolo: «Scusate, ma proprio non potevamo esserci perché io ed Enrico Cremonesi, il nostro direttore d’orchestra, eravamo al gay pride. Ci avrete visto? Eravamo quelli che col perizoma di renna». Poi si lascia andare a una sbilenca geografica familiare: «Mio padre era di Tarvisio, mia madre di Osoppo e si incontrarono a Udine sud. Furono i primi emigranti intelligenti: popolarono la Sicilia».
Inizio che è servito a Fiorello per introdurre il tema della serata, la sua innata voglia di fare il ballerino, che l’ha tormentato fin da piccolo: «Ma cosa volete, in Sicilia già uno che ha il mio cognome aveva i suoi problemi. Se poi voleva anche fare il ballerino... Anche perché dalle nostre parti hanno un concetto della sbarra un po’ diverso, come dire, piuttosto verticale». Ma, con l’ostinazione di un indomabile Billy Elliot, Rosario non ne voleva saper di rinunciare alla sua passione: «Ballavo chiuso in bagno, fra il cesso e il bidè. Fino a quando fui definitivamente ispirato dalla visione di Enzo Paolo Turchi: il levriero afgano del ballo che si congiunse con la fonte ispiratrice dei miei, dei nostri, sconvolgimenti ormonali giovanili, l’irraggiungibile Raffaella Carrà». E qui Fiorello chiama a testimonianza della sua passione per l’unica vera bionda showgirl dello spettacolo, un suo ex collaboratore dei villaggi turistici, oggi chirurgo plastico maxillo facciale a Udine, al quale Fiorello chiede: «Massimo, ma mica operi come una volta facevamo gli animatori?».
Insomma, Volevo fare il ballerino... e non solo! è stato, per tre ore, tutto un inseguirsi di gag improvvisate dall’artista catanese mescolate ad un canovaccio che gli ha permesso di raccontare la sua, improbabile o reale, vicenda personale. Il tutto condito dagli interventi sempre preziosi dell’orchestra diretta da Cremonesi, e dalla voce sempre all’altezza di Fiorello, mentre i grandi schermi ai lati e dietro il palco diventavano complici dello spettacolo. Un’esibizione che, se era necessario, ha confermato le grandi doti di intrattenitore di Fiorello: come cantante, uomo di spettacolo arguto e ironico.
Sono mancati gli attesi sconfinamenti nella politica e nel gossip o anche le citazioni dei suoi personaggi più noti. È stata piuttosto la vita personale di Fiorello a essere il centro dello show. Con un lungo intermezzo sul rapporto tra lo showman e la figlia appena nata. Un argomento classico del varietà leggero, quello del rapporto padri-figli, che ha appassionato e divertito tantissimo il pubblico che non smetteva più di ridere agli sketch di Fiorello. Pubblico che ha anche saputo stupire lo stesso catanese per la preparazione musicale che ha dimostrato facendo i cori, rispondendo a tono alle sue bonarie provocazioni e partecipando in modo sempre vivace allo spettacolo.
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