Finto incidente e richiesta di soldi a una anziana: truffa sventata a Sedegliano

Finti carabinieri tentano di estorcere denaro con la scusa dell'incidente, ma la figlia della signora manda all'aria il piano dei truffatori

Maristella Cescutti

Tentativo di truffa telefonica di finti carabinieri andata male a un’anziana di Sedegliano.

La donna tra il perplesso e l’infastidito aveva passato la telefonata alla figlia che si trovava con lei, la quale è inizialmente caduta nel tranello: doveva recarsi alla stazione dei carabinieri di Udine di viale Trieste 28 per ritirare delle carte, non bene specificate, che la riguardavano.

Il contenuto non poteva essere anticipato al telefono. Curiosa di sapere che cosa potesse essere successo, nonostante non volesse lasciare anche solo temporaneamente la madre da sola, dopo che la persona al telefono le aveva detto che avrebbe richiamato dopo 5 minuti per accertarsi che fosse partita, si è diretta in auto alla volta di Udine.

Giunta al comando dei carabinieri di viale Trieste le è pervenuta un’altra telefonata (aveva fornito in precedenza ai falsi carabinieri telefonici il suo numero cellulare), nella quale l’autore, con voce imperiosa, dicendosi ufficiale dell’Arma ma senza specificare i suoi dati anagrafici le intimava di non chiudere la telefonata e di recarsi invece alla stazione dei carabinieri di viale Venezia.

Sul fatto di non chiudere la telefonata la donna, che è giornalista, si è insospettita e ha chiamato il marito anch’esso giornalista, il quale le ha subito fatto aprire gli occhi: «È una truffa telefonica, chiama subito i carabinieri».

La figlia dell’anziana ha chiesto al figlio che abita al piano di sopra della nonna di rimanere assieme a lei mentre lei si sarebbe recata a Udine dai carabinieri.

Appena il nipote ha raggiunto la nonna, è risquillato il telefono: qualcuno o la stessa persona, una voce maschile, ha ritelefonato all’anziana, ma questa volta a rispondere è stato il nipote: il sedicente carabiniere gli ha notificato che il figlio dell’anziana aveva avuto un grave incidente, aveva investito una bimba, e che per sistemare le cose bisognava preparare 6 mila euro da consegnare per evitare che l’autore del falso sinistro andasse in carcere.

La voce si era presentata come il comandante Domenico Primo, e aveva riferito che era stata investita una bimba di 6 anni, ed era ricoverata al pronto soccorso in condizioni gravissime in codice rosso.

La contemporaneità delle circostanze, l’analogia delle telefonate, il fatto che i “carabinieri” avessero telefonato alla madre anziana e non alla moglie o ai figli maggiorenni dell’autore del falso incidente, la rivelazione del marito della donna che aveva avuto notizia di fatti del genere avvenuti in passato non nella zona, ma riportati anche dal Messaggero Veneto, hanno convinto la giornalista a ritornare sui suoi passi per confrontarsi con la madre anziana e suo figlio e comprende così il progetto del piano truffaldino.

Infatti, mentre lei era stata indotta ad allontanarsi quanto bastava da casa, i falsi carabinieri avevano raggiunto nuovamente l’anziana al telefono, preparando il terreno a dei/delle complici incaricati/e di ritirare la somma, o malloppo della truffa.

Truffa questa volta sventata per una serie di circostanze fortunate, e anche perché, l’anziana oggetto del sopruso, non era da sola. Il fatto sarà denunciato lunedì alla stazione dei carabinieri di Codroipo.

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