Film “anti vaccinazioni” È bufera sull’oratorio

Roveredo: proteste per la proiezione domenica del “Ragionevole dubbio” Don Mazzega: «Abbiamo fatto un buco nell’acqua. Ma siamo in buona fede»
Di Miroslava Pasquali

ROVEREDO. La somministrazione dei vaccini in età pediatrica è un tema che genera discussioni e controversie. Se a ospitare un incontro sulla questione, organizzato da un associazione che mira a instillare «dubbi sui rischi delle vaccinazioni», è una struttura parrocchiale la protesta è dietro l’angolo.

È quanto sta accadendo a Roveredo in Piano, dove circola il volantino che pubblicizza un’iniziativa in programma domenica alle 15.30 all’oratorio San Pancrazio. Si tratta della proiezione di un filmato intitolato “Il ragionevole dubbio”, rivolto alle famiglie che «ignorano il potenziale dannoso delle vaccinazioni». Nel documentario della regista Ambra Fedrigo intervengono numerosi esponenti della comunità scientifica il cui orientamento nei confronti dell’argomento è piuttosto chiaro. Tra questi, il dottor Eugenio Serravalle, critico sui programmi delle vaccinazioni di massa.

Di tutt’altro orientamento si è dimostrata l'amministrazione comunale roveredana, che di recente ha approvato un odg – trasmesso alla Regione e ai parlamentari friulani – che mira a introdurre l’obbligatorietà di alcuni vaccini come condizione necessaria per accedere ai servizi scolastici e ricreativi, pubblici e privati.

Tornando all’iniziativa che si terrà in oratorio, la discussione a proposito della location scelta per l’evento è nata sui social, dove diverse persone hanno manifestato perplessità. «Mi preoccupa che l’ente gestore di due importantissimi servizi pubblici quali l’asilo nido e la scuola per l’infanzia avalli e diffonda nelle proprie strutture certe “panzane”», scrive qualcuno. «Non si può impedire il pensiero altrui, ma la sede è impropria», nota invece l’assessore alle Politiche sociali Giovanni Carpeggiani, mentre altri, convinti si tratti di una “leggerezza” commessa dalla parrocchia, si augurano che la disponibilità dell'oratorio sia revocata.

«Lamentele ne sono giunte anche a me, in effetti – dice il parroco don Ruggero Mazzega –. Purtroppo abbiamo fatto un buco nell’acqua, ma in assoluta buona fede. Non abbiamo approfondito il discorso: quando è stata richiesta la disponibilità della sala, l’associazione Oratorio (che gestisce la struttura, ndr) ha ricevuto rassicurazioni sul fatto che l’iniziativa non sarebbe stata un «parlare contro» i vaccini, ma una riflessione sul tema che comprendeva anche l’analisi dei possibili rischi. Non sapevamo che alle spalle ci fossero dei gruppi che osteggiano le vaccinazioni».

La disponibilità della sala, riferisce il parroco, non sarà revocata considerata la prossimità dell’evento. «Questa vicenda – nota tuttavia don Mazzega – ci insegna a essere più accorti per il futuro. L’oratorio è un luogo d’incontro per la comunità, e in paese non ci sono tante stanze a disposizione per gli eventi».

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