Figlie, fidanzate e motori: così il rally si tinge di rosa

Maja gareggia con il padre. Arianna e Moira condividono la passione con i compagni. Viaggio tra le navigatrici che gestiscono gli orari e scandiscono i tempi della gara. Il Città Fiera di Martignacco è stato il “palcoscenico” dove sono saliti più spesso i protagonisti delle gare
Udine 31 Agosto 2019. Rally dei Colli Orientali. © Foto Petrussi
Udine 31 Agosto 2019. Rally dei Colli Orientali. © Foto Petrussi

UDINE. Le urla e i brontolii dei motori, una sinfonia meccanica, sono musica per le orecchie di uomini e donne che si fanno piloti. Semplici tute colorate, senza distinzione, fasciano l’esperto e il giovanissimo come costumi da scena.

Auto nuove e vecchie, chiamate a unire generazioni e a portare in giro per la regione gli amanti del rally. Si è conclusa nel pomeriggio di sabato la due giorni di spettacolo chiamato 55° Rally del Friuli Venezia Giulia e 24° Rally Alpi Orientali Historic, la manifestazione di respiro internazionale che ha visto coinvolte 14 nazioni (dalla Turchia alla Grecia, fino alla Norvegia) con 150 chilometri di prove speciali, 176 equipaggi iscritti e 30 comuni attraversati. L’evento sportivo è stato organizzato dalla Scuderia Friuli Acu, presieduta da Giorgio Croce.

Il Città Fiera di Martignacco – che ha accolto la prova-spettacolo, il parco assistenza e tutta la logistica – è stato il “palcoscenico” dove sono saliti più spesso i protagonisti delle gare.

Giuseppe e Maja Sedola, rispettivamente 52 e 31 anni, sono padre e figlia. Lui al volante dell’Alfa Romeo 147, lei navigatrice. «È competente e precisa, sa interpretare il mio stato d’animo e con la sua freddezza riesce a gestire alla perfezione ogni momento della gara – dice il papà –. È stata lei, dopo un corso come navigatrice, a convincermi a salire sull’auto: mi ha fatto un grandissimo regalo».

Non c’è più tempo, Maja lo richiama all’ordine, deve risalire in macchina. Ecco, la vera regista: gestisce gli orari, scandisce i tempi di gara, evita le penalità. Sembra il ruolo perfetto per la donna, che il più delle volte è chiamata a mette ordine anche nella vita quotidiana. Ha affiancato il marito Tiziano Bressan nella loro Honda Civic, ma spesso si siede anche al volante (seppur in altre categorie) Donatella Marchetti, 57 anni, di Aviano. «Non è stato il rally a farci conoscere, ci ha sicuramente unito successivamente – afferma sorridente –. In gara sono un po’ critica con lui, ma i miei sono suggerimenti costruttivi!».

L’equipaggio “misto” funziona, quello maschile è la costante, ma sono davvero rare, invece, le accoppiate “rosa”. Formano una bella squadra Arianna Doriguzzi, 24 anni, di Verzegnis, prima conducente, e Moira Candusso, 33, di San Daniele, navigatrice. «Entrambe, sin da bambine, avevamo la passione per il rally. Ci siamo conosciute tre anni fa ed è stata lei a propormi di fare la prima gara – riferisce Candusso –. Da allora abbiamo iniziato a gareggiare insieme: non abbiamo mai discusso, c’è fiducia reciproca».

Un’altra giovane donna che ha scelto di fare la pilota di auto da rally è Rachele Somaschini, in gara con gli under 25. Venticinque anni, affetta dalla nascita da fibrosi cistica, una malattia genetica, cronica e degenerativa, è salita su un’auto da corsa quando era una ragazza e non è più scesa, sempre più convinta a lottare per il suo sogno. Dai piloti pronti a costruirsi una carriera, a quelli con qualche anno e qualche trofeo in più.

Non si è voluto perdere il 24° Rally Alpi Orientali Historic, Luigi “Lucky” Battistolli, classe 1949. Il suo palmarès parla di 65 vittorie e 110 secondi posti in circa 250 gare disputate tra gli anni Settanta e Ottanta, ma la febbre del volante non l’ha praticamente mai lasciato. Ma a conquistarsi il titolo di più anziano della due giorni di rally friulano è Luigi Capsoni, de team Blessano, nato nel 1943.

 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto