Fiera del lavoro, test per migliaia di laureati ma le ditte cercano ingegneri - Foto e Video

UDINE. «Sono laureato in Economia, ho un master, conosco più lingue e sono disponibile a lavorare all’estero». Come Massimo Del Neri, circa 1.300 laureati hanno consegnato i loro curricula ai cacciatori di teste arrivati da tutta Italia.
Cercavano 240 giovani preparati come Massimo che non ha mancato di fare la fila davanti agli stand degli istituti bancari. Ai laureati in Economia è andata bene come pure agli ingegneri che le industrie continuano a cercare con insistenza sapendo che le università ne sfornano sempre troppo pochi.
Altrettanto gettonati gli informatici e i laureati in giurisprudenza. Nel capoluogo friulano, il teatro nuovo Giovanni da Udine è andata in scena la Fiera del lavoro organizzata dall’Associazione laureati in ingegneria gestionale (Alig) con il contributo della Regione, della Kpmg, in collaborazione con il Messaggero Veneto.
Nel foyer, nelle gallerie era tutto un brulicare di persone. Giovani laureati in cerca di occupazione. «L’università ci dà un’infarinatura, l’esperienza si fa sul campo» ha aggiunto Del Neri sapendo che le aziende, in prima battuta, propongono stage e tirocini prevedendo di trasformare quei tipi di contratti in rapporti a tempo indeterminato.
«Cerchiamo ragazzi dinamici, disposti a muoversi. Ingegneri, esperti di finanza ed economia, e laureati in Giurisprudenza», ha spiegato Federico Bonanni della Kpmg ricordando che il gruppo assume, mediamente, circa mille persone.
Quattrocento solo nella consulenza. E i laureati in Lettere? «No, grazie». Poco più avanti anche Roberta Amato attende di fare il colloquio con il personale del gruppo Danieli. Lei è una biologa ambientale di bari. «Lascio il curriculum perché oggi le acciaierie devono rispettare i limiti ambientali».
Spera Roberta, ma al tavolo la talent management Alessandra Bisol stronca ogni aspettativa: «Preferiamo gli ingegneri ambientali». Danieli, però, cerca soprattutto ingegneri meccanici.
«Oggi - continua Bisol - ho visto tanti umanisti e pochi ingegneri». I laureandi in Scienze della comunicazione erano in fila davanti alla Calligaris, qui anche un’architetta ha messo il suo futuro nelle mani dei cacciatori di teste.
Le laureate in Mediazione culturale, Arianna Candotti è una di queste, hanno atteso davanti all’operatrice di Gucci alla quale è stato vietato di rilasciare dichiarazioni. Lo stesso hanno fatto le laureate in Lingue arrivate da Trieste.
Tra i laureati c’era anche il consigliere comunale, già candidato sindaco di Udine, Paolo Perozzo: «Sono interessato - ha spiegato - ai corsi di management per professionisti».
«Complimenti per questa manifestazione, il sistema universitario regione è un motore importante di cambiamento», ha sottolineato, sul palco del Giovanni da Udine, l’assessore regionale Loredana Panariti, mentre il rettore dell’università di Trieste, Maurizio Fermeglia, evidenziava la forza del sistema universitario regionale: «Uniti - ha aggiunto - possiamo dare molto all’Italia e all’Europa».
Cristian Micheletti, il direttore della Sissa, ha fatto notare, invece, che la scuola di dottorato fondata nel 1978 è stata la prima in Italia.
E se Gene Gnocchi, “pizzicato” dagli studenti di Ingegneria gestionale, dopo aver rivelato che sognava di fare il calciatore, ha suggerito ai giovani di seguire le sue passioni, gli imprenditori li hanno invitati a cogliere al volo le opportunità nazionali e internazionali e, in ogni caso, a non dire mai «non si può fare». Questa frase è concessa a malavoglia solo agli ultracinquantenni.
Gli imprenditori Edi Snaidero, Filippo Petrera del gruppo Natuzzi e Leonardo Innocenzi della Safilo, spronati dal vicedirettore del Tg5, Giuseppe De Filippi, hanno analizzato il fenomeno delle industrie che rinunciano a produrre all’estero.
Tutti l’hanno considerato un fatto etico che in tempo di crisi contribuisce al contenimento dei costi anche se, molto spesso, richiede la reindustrializzazione delle aziende. Natuzzi e Innocenzi hanno ammesso la difficoltà a trovare ingegneri a sufficienza: «Nelle nostre aziende abbiamo pochi ingegneri italiani».
Anche Snaidero ha invitato i giovani a girare il mondo perché il contatto con culture diverse aiuta a valutare meglio la realtà. In chiusura il conduttore televisivo Alberto Angela, ha descritto Leonardo da Vinci come un genio antico dell’innovazione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto