Festa per 2 mila studenti scatta il piano anti-sballo

Lo scorso anno la mega-festa si era conclusa con una decina di richieste di soccorso al 118 per minorenni ubriachi e con un’aggressione in stazione dopo il rifiuto di offrire una sigaretta. Così quest’anno il questore Claudio Cracovia ha deciso di “giocare d’anticipo” e ha avviato un piano anti-sballo coinvolgendo anche il gestore della discoteca La Grotta di Artegna e gli studenti che hanno organizzato l’evento. E l’attività ha dato i suoi frutti: eccessi ridotti al minimo, niente soccorsi e soprattutto niente bottiglie di superalcolici nascoste in macchina nonostante la presenza di più di 2 mila giovani e giovanissimi.
A “vigilare” sulla festa c’era infatti il personale della Polizia amministrativa e sociale, coordinato dalla dirigente Graziella Colasanto. Gli agenti in borghese hanno monitorato non soltanto quello che accadeva all’interno della discoteca, ma anche i parcheggi e la zona circostante tanto che l’unico provvedimento interesserà un bar nei pressi della discoteca dove sono stati sorpresi dei minorenni a consumare alcolici. La sanzione in questi casi è piuttosto salata: più di mille euro.
Dodici mesi fa lo “stratagemma” messo a punto dai più giovani per ubriacarsi era quello di nascondere in auto le bevande. Un po’ perché le consumazioni costano molto di più rispetto al prezzo delle bottiglie acquistate in supermercato, un po’ perché i baristi quando vedono che qualcuno sta esagerando non gli versano più da bere. Senza contare che la legge vieta la somministrazione ai alcolici ai minori di 17 anni.
Allora ecco che prima di andare a ballare si va a fare “rifornimento” in un supermercato. Poi si beve prima di entrare in discoteca e pure dopo l’uscita o magari anche durante: si lascia per un attimo la sala da ballo, si raggiunge il parcheggio e il gioco è fatto. L’area di sosta diventa insomma una sorta di bar all’aperto.
Ma nella notte tra martedì e mercoledì il raggiro non ha funzionato. Merito della presenza dei poliziotti e del “decalogo” messo a punto dagli studenti organizzatori con i gestori e la questura. «Abbiamo avuto diversi incontri con gli studenti che organizzano queste feste - spiega la Colasanto - e anche con i gestori dei locali più importanti per mettere a punto delle regole condivise che favoriscano il divertimento sano e consapevole».
Per entrare tutti i ragazzi hanno dovuto esibire il documento di identità per distinguere tra maggiorenni e minorenni e, in base a tale distinzione, hanno ricevuto delle card e dei timbri diversi in modo da servire alcolici solo a chi aveva già compiuto i 18 anni.
Non solo. È stato vietato l’accesso a chi si è presentato già in evidente stato di alterazione da alcol o da altre sostanze e i buttafuori hanno anche vigilato per evitare l’ingresso di sostanze proibite. Massima attenzione è stata prestata anche alla zona esterna alla discoteca e ai servizi di trasporto in pullman organizzati per garantire la massima sicurezza anche sulla strada.
La Questura si è anche preoccupata di fare in modo che l’evento, che ha coinvolto più di 2 mila studenti, si sia svolto in un locale con una capienza adeguata che rispondesse a tutte le norme vigenti in tema di sicurezza.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto