Fedriga contro il nuovo decreto: "Sugli spostamenti disparità tra grandi città e piccoli paesi"
UDINE. «Credo che l'impianto» del Dpcm «abbia diversi problemi. Non sono state accolte le osservazioni delle Regioni: ad esempio, ci sono disparità importanti di trattamento sul territorio nazionale». Lo ha affermato il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, parlando ai microfoni di Radio Anch'io su Radiouno delle norme contenute nel nuovo Dpcm.
In particolare, per quanto riguarda i limiti agli spostamenti tra i comuni, «una persona che abita a Roma - ha spiegato Fedriga - può girare liberamente e di fatto avere servizi per milioni di persone, perché quella è la dimensione; tutta la mia regione è la metà del comune di Roma e uno non può spostarsi da un comune di 500 anime».
Secondo Fedriga, quindi, «si può ipotizzare, come hanno fatto le Regioni», uno spostamento «su base almeno provinciale», perché «non è possibile che cittadini dello stesso Paese nella stessa situazione abbiano diritti totalmente diversi». «Questa cosa - ha osservato - sarà molto difficile da far passare: erano diverse le indicazioni arrivate dalla Conferenza delle Regioni che sono state totalmente disattese e non ascoltate e forse immagino nemmeno lette visto che non è stato recepito nulla».
«È ovvio - ha concluso - che tutte le Regioni spingono perché si mantenga un atteggiamento di responsabilità, perché la pandemia non è finita. Il comportamento di ognuno e il distanziamento sono fondamentali. Detto questo, affinché la popolazione possa condividere questi comportamenti, penso che dobbiamo mettere in campo scelte e norme che siano eque e comprensibili».
«Chiederemo chiarimenti» sul Dpcm «ad esempio sul passaggio relativo alla scuola, quando dice che dal 7 gennaio riapre al 50% per la popolazione studentesca. Per tutta la popolazione scolastica? O riguarda solo la scuola secondaria di secondo grado?», indica Fedriga prima della Conferenza delle Regioni. «Ho fatto una lettura sommaria» del testo, ha precisato Fedriga, «visto che ce l'hanno mandato questa notte alle 2.32». Ma «ci sono dei problemi: abbiamo sempre cercato di collaborare anche con discreto anticipo e valuteremo».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto