Federsanità: "I cda delle case di riposo sono autonomi, ritoccano gli importi per coprire il carovita"

UDINE. «A differenza delle strutture comunali, le Aziende pubbliche di servizio alle persone sono enti autonomi e, quindi, mantengono la responsabilità finanziaria e contabile».
Pino Napoli, il presidente regionale di Federsanità Anci, spiega perché a ogni inizio anno i familiari degli ospiti della stragrande maggioranza delle case di riposo pubbliche si trovano con rette più care rispetto all’anno appena concluso. Su 22 Asp presenti in Friuli Venezia Giulia, Federsanità tra i suoi iscritti ne conta 17.
«Molto spesso – continua Napoli – gli incrementi non superano la percentuale adeguamento Istat. In questo caso sono dovuti all’incremento del costo della vita».
E quando i cda hanno applicato aumenti più “pesanti” l’hanno fatto per far fronte agli investimenti programmati nell’anno in corso. Inutile dire che c’è anche chi ha mantenuto invariate le rette applicate nel 2017.
«Anche i cda delle Asp si rendono conto che c’è un problema di mercato», insiste il presidente di Federsanità lasciando intendere che, soprattutto in periodo di crisi, le famiglie valutano non solo la qualità del servizio, ma pure il costo. Se le Aps pubbliche mantengono le rette a livelli accettabili possono fronteggiare meglio la concorrenza privata.
«Anche nella nostra regione – conferma Napoli – si conta un buon numero di case di riposo private». Detto tutto ciò, il presidente di Federsanità Anci si rivolge ai cittadini, lo fa per dire che «le Asp pubbliche con i loro cda sono una garanzia proprio perché sono molto attenti a non far ricadere maggiori costi sulle famiglie».
Va anche detto che le rette vengono in parte abbattute dal contributo regionale stabilito sulla base del redditto Isee. A confermare che le strutture pubbliche restano le più gettonate sono le liste d’attesa che non accennano a diminuire.
«In alcuni casi – ribadisce Napoli – le Asp pubbliche si trovano a fronteggiare liste anche troppo lunghe». Al loro fianco, le Asp hanno Federsanità che continua a monitorare tutte le problematiche del settore. «Il fatto che, lentamente, i cda decidano di iscriversi autonomamente è il miglior riconoscimento per il lavoro che stiamo facendo da tempo».
All’appello di Federsanità mancano il Pio istituto elemosiniere di Venzone che sta già analizzando la possibilità di aderire e le Asp di Pasiano di Pordenone, Azzano Decimo e Cavasso. «Sono in corso alcuni ragionamenti che auspichiamo portino a nuove adesione», conclude il presidente di Federsanità.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto