Fatta saltare la vecchia cisterna in mezzo alle case a Basaldella

CAMPOFORMIDO
Spettacolare demolizione ieri pomeriggio in via Moro Romano, a Basaldella, dove è stata abbattuta con la tecnica dell’esplosione controllata la torre piezometrica dell’acquedotto, in disuso da sei mesi.
Nei prati in prossimità del camposanto della frazione è entrato in azione un gruppo di addetti ai lavori, seguito a distanza da alcuni residenti, incuriositi, ancorchè disciplinati. Poco dopo il suono delle campane della chiesa di San Martino Vescovo, alle 14.40 in punto tre giri di sirena hanno annunciato il brillamento delle cariche esplosive. Quindi la secca detonazione e la cisterna si è lentamente adagiata su se stessa, in mezzo a fumo e polvere.
L’abbattimento è stato preceduto da un intenso lavoro d’analisi ambientale e strutturale ad opera dei tecnici di Cafc spa e della Moretto srl di Pordenone, che si occupa da oltre 70 anni di demolizioni selettive, e di un’azienda subappaltatrice altamente specializzata in demolizioni con esplosivo. L’intervento, spiega Fiorenza Campion di Cafc, ha portato all’integrale demolizione del serbatoio pensile, non più operativo a seguito dell’esecuzione di una serie di lavori di sistemazione e potenziamento della rete di distribuzione idrica a Basaldella e Villa Primavera. La cisterna aerea risaliva alla seconda metà del Novecento e constava di una struttura in cemento armato per 24 metri d’altezza. A far cadere al suolo il manufatto, i cui detriti saranno ridotti, rimossi e conferiti in discarica nelle prossime settimane, è stata sufficiente una quantità di esplosivo pari a 1.6 kg.
«Per effettuare l’operazione – sottolinea il presidente di Cafc, Salvatore Benigno – sono stati necessari adempimenti e verifiche tecniche e di sicurezza perché la fase di progettazione di una demolizione è fondamentale per conseguire un buon risultato, senza dimenticare che l’intervento non ha arrecato alcun disservizio nell’erogazione dell’acqua in quanto la rete di Basaldella è collegata da mesi alla riserva del capoluogo».
L’intervento è stato reso possibile anche grazie all’accurato cordone di sicurezza e alla cooperazione messi in atto da Comune e autorità competenti. Come detto, il pubblico ha assitito discilpinatamente e a distanza: palpabile l’emozione dell’attesa e poi degli effetti del brillamento dell’esplosivo, ma nessuna preoccupazione tra i residenti della zona della demolizione, capillarmente informati nei giorni precedenti della delicata operazione.
Presente in qualità di consulente esterno il professor Danilo Coppe, presidente dell’istituto ricerche esplosivistiche di Parma, che ha ribadito la grande mole di lavoro preventivo e successivo a questo genere di interventi straordinari che esigono, per l’incolumità di tutti, che non si abbassi mai la guardia, in nessuna fase. Presenti, tra gli altri, il sindaco Erika Furlani, il vice Christian Romanini e l’assessore ai lavori pubblici Adriano Stocco; con loro anche universitari e professionisti interessati all’evento. —
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