Falso addetto Sisal spilla 2 mila euro a una rivenditrice

CASTIONS DI STRADA. Una truffa ordita nei minimi dettagli da un sedicenti addetto Sisal ha spillato 2 mila euro alla titolare del Chiosco Paradiso, ristorante apprezzato per genuinità e cortesia sulla strada da Castions di Strada per Lignano. Con il pretesto di rimborsarle una forte somma, il furfante telematico l’ha indotta a inoltrare i proventi dell’incasso. Quando la ristoratrice se n’è accorta, è stato troppo tardi. Pur dispiaciutissima, Irene Del Piccolo ha avuto il coraggio di riferire l’accaduto ai carabinieri di Mortegliano e di segnalare l’accaduto anche al nostro giornale, per mettere in guardia altre potenziali vittime.
Abilissimo il malvivente, che ha telefonato mostrandosi informato non solo di orari e modalità del contatto tra la rivendita e la Sisal, ma perfino su cellulare della signora e dati precisi del borderò. «C’è stato un errore, le dobbiamo un rimborso. Le arriverà un sms e sarà contattata al massimo tra un’ora», ha detto con voce sicura un uomo al telefono, qualificatosi con nome e cognome del capo del dipartimento contabilità Sisal, precisando la causale del reintegro e l’importo delle somme dovute dalla società. E ha guidato una serie di operazioni, tra cui due versamenti di oltre 900 euro l’uno a un numero di carta fornita. «Se non si fa con questo sistema, ci vorranno molti mesi perché lei possa avere il suo rimborso. Si fidi, stiamo telefonando dalla sede centrale Sisal», ha avuto perfino l’impudenza di dire il mariuolo, che ha snocciolato al centesimo di euro gli incassi della rivendita.
Una verifica con la vera Sisal ha svelato il tranello. Contattata da noi, la società precisa: «Sisal intrattiene i rapporti con i ricevitori solo tramite canali ufficiali, in nessun caso si chiede di saldare qualsivoglia pendenza tramite ricariche Postapay o similari».
Gestori, dunque, all’occhio.
Paola Beltrame
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