Fallita la Riz Office, 21 dipendenti a casa

FONTANAFREDDA. Riz Office addio. Il fallimento è stato decretato ieri dal tribunale di Pordenone e per altri 21 lavoratori del Friuli occidentale si prospetta un futuro incerto. Le difficoltà per l’azienda di Ceolini di Fontanafredda – specializzata nella progettazione e vendita di mobili per ufficio, direzionali, reception, pareti divisorie e sedute – si erano presentate dopo il passaggio di mano dall’imprenditore Sergio Zaia (già candidato alla presidenza della Provincia per il centro-sinistra e poi capogruppo del Pd) alla newco di Ortona (Chieti) One Trust.
La nuova compagine societaria della srl di via Zorutti – al vertice della quale si sono succeduti quattro amministratori in poco più di un anno – aveva depositato ad ottobre la richiesta di concordato preventivo in continuità, in attesa della predisposizione del piano di ristrutturazione. Riz Office conta 21 lavoratori, parte in cassa integrazione e parte in attività. Lavoratori che ieri sera hanno incontrato i rappresentanti sindacali: per loro si prospetta la mobilità senza paracaduti. La riforma degli ammortizzatori sociali, approvata dal governo Monti ad agosto, stabilisce che i lavoratori delle aziende dichiarate fallite hanno diritto alla cassa integrazione solo in caso di prosecuzione dell’attività.
«Valuteremo se ci sono i requisiti per la cassa integrazione straordinaria – fa il punto Simonetta Chiarotto della Cgil – altrimenti temiamo si prospettino licenziamento e mobilità». Curatore fallimentare è stato nominato Marco Bianchet, con studio a Pordenone. L’udienza per la verifica dello stato passivo è stata fissata per il 14 maggio.
I primi segnali di difficoltà dell’azienda erano emersi a maggio dello scorso anno. La squadra mobile della questura di Pordenone aveva arrestato Stefano Parisio, amministratore della newco, in esecuzione di un ordine di carcerazione. Per la giustizia italiana il 66enne doveva espiare una pena residua di 10 anni 2 mesi e 18 giorni di reclusione per reati inerenti alla truffa, alla ricettazione e alla disciplina sulle accise e altre imposizioni indirette. Da circa 6 anni aveva fatto perdere le sue tracce rifugiandosi all’estero. Poi era tornato in Italia, con il suo nuovo incarico di manager. Che lo aveva tradito.
La conseguenza fu che la Riz Office era bloccata. Dai 48 dipendenti in seguito ad alcune operazioni di ristrutturazione, la società era scesa ai 21 dipendenti attuali, ma gli ultimi usciti, nell’autunno scorso, stanno ancora attendendo la liquidazione del Tfr. L'operazione di cessione dell’azienda di Fontanafredda era avvenuta, ad aprile dello scorso anno, praticamente senza informativa ai sindacati, ai quali era stato riferito il nome della società acquirente, la One Trust appunto, senza comunicare nemmeno il nome del legale rappresentante o del consiglio di amministrazione, nè tantomeno chi deteneva le quote societarie. L’ultimo bilancio depositato risale al 31 dicembre 2011. Alla Camera di commercio l’ultimo amministratore risulta essere Vincenzo Berri, nominato a settembre scorso.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto